SCALANOVA (in turco Kuşadasi, in greco Νέα "Εϕεσος; A. T., 90)
Porto della Turchia sull'Egeo, nel Golfo di Scalanova, limitato a N. dalla penisola di Karatash e a S. dall'isola di Samo. Fondata da commercianti italiani verso la metà del sec. XVII, servì di sbocco ai prodotti del retroterra fin tanto che la ferrovia di Aidin non diresse il commercio verso Smirne. La città si trova a S. del delta del Menderes (l'antico Caistro), parte in pianura, parte sul declivio d'una collina; il quartiere turco è circondato da mura, quello greco è in gran parte in rovina. Vi sono anche minoranze di Armeni e di Ebrei. Il porto, in parte difeso dall'isolotto di Kuşadasi, costituisce un discreto ancoraggio, esposto tuttavia ai venti settentrionali e a quelli di O. e di SO. L'industria è rappresentata da frantoi per olio (gestiti da Italiani), da concerie e da alcune pasticcerie che confezionano un dolce turco (halvà). Gli abitanti sono circa 12.000, in grande maggioranza Turchi. Presso la strada (19 km.) che da Scalanova conduce ad Ayasuluk (unita a sua volta con 77 km. di ferrovia a Smirne) sono le rovine di Efeso. A S. della città esistono giacimenti di lignite.