DELLA GATTA, Saverio (Xavier)
Le prime notizie su questo pittore attivo nel napoletano tra il sec. XVIII e i primi decenni del XIX sono del 1777, quando risulta allievo di Giacomo Cestaro nell'accademia del disegno di Napoli (Borzelli, 1900). A di due anni dopo la sua prima opera nota: una Veduta del Vesuvio, che, tradotta in rame, figura insieme con tre altre tavole (incise su disegni di A. D'Anna e di P. Fabris), nel volume di G. De Bottis, Ragionamento istorico intorno all'eruzione del Vesuvio... (Napoli 1779). Nel dicembre 1782 il D. fu scelto, col D'Anna, per l'incarico reale di un viaggio: doveva, ritrarre i costumi popolari delle diverse province del regno, da utilizzare per un servizio in porcellana della Real Fabbrica di Napoli, ma lo sostituirà A. Berotti (de Martini-González Palacios, 1978).Nel 1794 fu a Roma: risale a questo soggiorno un acquarello, Paesani e animali vicino alla tomba di Cecilia Metella a Roma, apparve sul mercato antiquario di Londra nel 1967 (Gouaches, 1985, p. 221).
Si distinse nella ripresa di aspetti tipici della vita e del paesaggio partenopeo che riportò in raffinati acquarelli e in gouaches, nei modi di Ph. Hackeried e di P-J. Volaire. Un discreto successo ottenne certo presso committenti stranieri, stando al gran numero di fogli firmati comparsi di recente sul mercato inglese (una folta serie è nella collezione Jones a Londra; cfr. Causa, 1990). La sua firma reca talora il nome di battesimo tradotto in francese, Xavier.
Tra le gouaches più antiche è una Veduta di Napoli da Posillipo (Napoli, coll. priv.), recante sul passepartout originale l'iscrizione "Xav. Gatta /1785"; la gouache è riproduzione quasi fedele di una veduta di Pietro Fabris del 1778, sebbene dal D. originalmente interpretata "con quel fare corsivo e descrittivo che ne caratterizzerà tutta quanta la produzione successiva" (Spinosa, 1979, p. 294). Il Fabris fu per il D. un punto di riferimento costante. Fonte inesauribile di ispirazione la sua Raccolta di varii vestimenti ed arti del Regno di Napoli (1773), cui spesso il D. attinse per la produzione di costumi. Quando non esibisce vedute o scene di genere, l'opera del D. è talora documento di interesse storico; così le due gouaches che si conservano nel Museo nazionale di S. Martino a Napoli, raffiguranti la Battaglia tra la flotta inglese e la flotta della Repubblica partenopea nel canale di Procida, firmate e datate 1800. Ilritorno di Ferdinando dalla Sicilia (Napoli, coll. Dalla Vecchia) è ancora il soggetto di una tempera firmata "Sav. Della Gatta P." e datata 1802.
Nessuna delle opere note del D. data oltre il 1827, ciò che fa collocare presumibilmente di lì a poco la sua morte.
La produzione del D. non mantenne il medesimo livello qualitativo, soprattutto per le crescenti richieste del mercato che inevitabilmente lo portarono ad una esecuzione più rapida e ripetitiva; è probabile che per tale motivo il D. utilizzò la tecnica dei pochoir.
Fonti e Bibl.: R.Weigel, Catalog von Kunstsachen und Büchern, 1,Leipzig 1849, n. 1086; A. Borzelli, L'Accad. del disegno a Napoli nella seconda metà del sec. XVIII, in Napoli nobilissima, IX (1900), p. 111; Mostra di stampe e disegni napol. dell'Ottocento (catal.), a cura di A. Cesareo, Napoli 1941, pp. 22, 26 s., 32; R. Causa, Pitloo, Napoli 1956, p. 43; Vedute napoletane della raccolta Lemmerman (catal.), a cura di G. Doria-O. Ferrari, Napoli 1957, p. 10; F. Mancini, Feste ed apparati civili e religiosi in Napoli dal viceregno alla capitale, Napoli 1968, p. 282; M. Paone, Il costume popolare salentino, Galatina 1975, pp. 21 s.; V. de Martini-A. González Palacios, Notizie sulla R. Fabbrica della porcellana. Postilla sugli acciai, in Antologia di belle arti, II(1978), pp. 77, 84; N. Spinosa, in Civiltà del '700 a Napoli (catal.), I,Firenze 1979, pp. 194, 294; R. Causa, ibid., pp. 335, 337; ibid., II,Firenze 1980, p. 431; F. Mancini, ibid., pp. 304, 331; S. Pinto, La promozione delle arti negli stati italiani dall'età delle riforme all'Unità, in Storia dell'arte italiana Einaudi, I,Torino 1982, pp. 802 s., 805, 810, 948; Gouaches napoletane del '700 e dell'800 (catal.), Napoli 1985, pp. 221 s. e passim;M. Fabiani-L. Fino, Scene di vita popolare a Napoli nell'età romantica, Napoli 1986, pp. 67 ss. e passim; U.Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XIII, p. 246(sub voce Gatta, Saverio Della); Diz. encicl. Bolaffi, V, pp. 294 s.