SATIRO
. Signore di Panticapeo, città del Bosporo Cimmerio (Crimea). Ereditò il governo dal padre Spartoco, che, nel 438 a. C., si era impadronito del potere. Dopo la guerra del Peloponneso, S. si rese indipendente da Atene, della quale era stato tributario. Sottomise anche le altre città greche della regione, cioè Fanagoria, Ninfeo, Ermonassa, già facenti parte dell'impero ateniese. Anche le tribù barbare della costa vicina, come i Sindî e i Dardani, dovettero riconoscere la sua supremazia. Fu così da lui fondato e salì a notevole potenza il regno bosporano, del quale sono da ricordare tra l'altro i rapporti con Atene. I due stati erano infatti strettamente legati l'uno all'altro, dato che Atene importava dal Ponto Eusino i cereali e vi esportava i suoi prodotti industriali.
S. non intendeva arrestarsi nei suoi progressi; tendeva a estendere le sue conquiste su tutta la costa settentrionale del Ponto. Nel 389 assediava Teodosia (odierna Caffa o Feodosija). La città resistette però con fortuna e S. trovò la morte in quest'assedio.
Bibl.: N. Latyschew, Inscriptiones antiquae orae septemtrionalis Ponti Euxini, II, Pietroburgo 1890, pp. xviii-xx; M. Ebert, Südrussland im Altertum, Bonn e Lipsia 1921, pp. 245, 248; K. J. Beloch, Gr. Gesch., 2ª ed., III, i, Berlino 1922, pp. 132-34; M. Rostowzew, Skythien und der Bosporus, I, Kritische Übersicht der schriftlichen und archäologischen Quellen, ivi 1931, p. iii segg.; Fluss, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., 2ª serie, II, col. 224 segg.