sati (ingl. suttee)
(ingl. suttee) In sanscrito, «la buona», «la fedele», riferito alla vedova che sale sulla pira funebre del marito, e quindi alla cerimonia stessa della duplice cremazione. L’atto sacrificale era volontario, anche se in molti casi la donna vi era costretta dai familiari. Agli inizi del periodo britannico si ebbe un impressionante aumento del numero di s. in Bengala; il governo vietò per legge la s. nel 1829; il fenomeno continuò, con minore intensità, nel corso del 19° sec. e casi sporadici si verificarono anche nel 20° sec., come quello di Roop Kanwar (1987).