SARVISTĀN
N Villaggio della Persia meridionale (regione di Fārs, 100 km a S-E di Shiraz), a 10 km dal quale rimangono gli avanzi di un palazzo sassanide (v. sassanide, arte).
L'edificio, costruito in blocchi di pietra legati da malta e vòlte e cupole di mattoni, era originariamente decorato all'interno e all'esterno da stucchi. In pianta esso ha forma di un rettangolo di circa m 42 × 36; la fronte, orientata verso E, presenta in facciata un iwān (v.) dal quale si accede ad una sala quadrangolare sormontata da una cupola e decorata sulle pareti da nicchie (nelle quali si aprono altri ambienti). Opposto all'ingresso è un cortile (caratterizzato sul fondo da un iwān), nel quale si aprono le sale laterali dell'edificio, coperte da cupole e vòlte a botte e dalle pareti animate da nicchie e colonne abbinate. Caratterizzano l'edificio numerosi ingressi minori sui lati E, N e S tra i quali un secondo e più profondo iwān di facciata a N.
Il palazzo. si discosta dalla rigida simmetria assiale degli edifici sassanidi più antichi (tipica ad esempio a Firūzābād, v.), per una maggiore libertà compositiva (caratteristica la mancanza di simmetria degli ambienti laterali) e per l'uso degli iwān sia in facciata, che secondarî. Questi motivi, insieme alle colonne abbinate, e ai diversi tipi di copertura (vòlte a botte e cupole, visibili anche dall'esterno dell'edificio), permettono di considerare la costruzione tra quelle di avanzata età sassanide.
Il palazzo, attribuito in un primo momento a Shāpūr II (310-379), è stato poi assegnato al regno di Bahrām V (420-438 d. C.).
Bibl.: E. Flandin-P. Coste, Voyage en Perse pendant les années 1840 et 1841, Perse ancienne, Parigi 1851-54, pp. 23 s.; 374 ss.; M. Dieulafoy, L'art antique de la Perse, IV, Parigi 1885, p. i ss.; Sir Aurel Stein, An Archaeological Tour in the Ancient Persis, in Iraq, III, 1936, p. 178 ss.; O. Reuther, Sasanian Architecture, in A. U. Pope, A Survey of Persian Art, I, Oxford 1938, p. 493 ss.; L. Vanden Berghe, Archéologie de l'Iran Ancien, Leida 1959, p. 47.