SARS
– Sigla dell’ingl. Severe atypical respiratory syndrome, sindrome respiratoria atipica acuta, forma atipica di polmonite originata da un agente patogeno denominato SARS-CoV, appartenente alla famiglia dei Coronavirus. L’unica epidemia finora registrata ha avuto origine in Cina nel novembre 2002; nel corso dei successivi 6 mesi sono stati registrati oltre 8000 casi in 32 paesi con più di 900 decessi; poi, in meno di un anno, la malattia è sparita così come era arrivata. Il virus della SARS è stato identificato clinicamente in Vietnam nel marzo 2003 dal medico italiano Carlo Urbani, esperto in malattie infettive e consulente dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità), che è rimasto contagiato dall’infezione ed è deceduto a Hanoi nello stesso anno.
Epidemiologia. – Il virus della SARS è risultato diverso da tutti i Coronavirus conosciuti fino a quel momento, tanto che alcuni virologi hanno proposto di inserirlo in un nuovo gruppo. L’analisi del genoma sembra far pensare a un virus animale che abbia sviluppato la capacità di infettare l’uomo; infatti, si ritiene che il virus abbia avuto origine da un serbatoio animale, forse rappresentato dallo zibetto. Il salto di specie sarebbe avvenuto nella provincia di Guangdong, nel Sud della Cina; in questa zona, caratterizzata da numerose fattorie in cui la situazione igienica è precaria, la promiscuità tra animali ed esseri umani è massima. Il virus della SARS però non solo è diventato capace di infettare l’essere umano, ma anche di trasmettersi da una persona all’altra. La malattia aveva cominciato a manifestarsi proprio nel Guangdong a novembre del 2002, ma le autorità non avevano comunicato nulla all’OMS, anche perché l’epidemia era rimasta circoscritta alla provincia cinese. Successivamente il virus arrivò a Hong Kong, avendo infettato un medico del Guangdong. L’uomo, già malato, alloggiò in un grande hotel dove, nel giro di pochi giorni, infettò dodici persone che, a loro volta, trasmisero la SARS a decine di altre persone di diversa nazionalità.
Segni clinici e terapia. – L'infezione si manifesta con febbre elevata, dispnea e asma. Il virus determina un aumento della permeabiltà alle proteine nei capillari degli alveoli polmonari, con rapida insorgenza di edema polmonare e poi una grave insufficienza respiratoria acuta; la mortalità è circa del 15%. Radiologicamente sono visibili i segni di una polmonite atipica. La diagnosi si basa sul riscontro del virus in campioni di siero, plasma e leucociti; tuttavia i test diagnostici finora disponibili non sono in grado di fornire risposte rapide. La terapia, allo stato attuale della ricerca, è solo sintomatica; nel trattamento della SARS sono state sperimentate diverse combinazioni di farmaci antivirali, senza tuttavia ottenere, allo stato attuale, risultati pienamente soddisfacenti. Un vaccino, sviluppato nel 2004, ha mostrato di essere efficace nei 2/3 dei soggetti nei quali è stato sperimentato.