SARDI
. Abitanti della Sardegna, anteriormente alle colonizzazioni cartaginese e greca e alla conquista romana. La definizione ha un carattere principalmente negativo, perché, esclusi Greci, Romani, Fenici, più di un gruppo etnico può aver abitato la Sardegna. Poiché però mancano dati per distinguere due tipi etnici nella Sardegna antichissima, è opportuno lasciare al concetto di "Sardi" la portata maggiore, salvo a illustrare gli elementi particolari in base ai quali volta a volta i Sardi si collegano con popolazioni od occidentali od orientali e così via. Archeologicamente si possono associare i Sardi ai costruttori di nuraghi.
In base al nome, etnico e anche locale (ἡ Σαρδώ, la Sardegna), le connessioni dei Sardi sembrerebbero principalmente orientali: Sardi, la capitale della Lidia, Sardessos, nella Cilicia troiana, Sardene, monte della Misia, in Asia Minore. Fondamentale è la forma Šardana che in compagnia di Akaiwaša si trova in fonti egiziane del tempo di Meneptaḥ (1234-1200 a. C.). Tuttavia queste connessioni, e in particolare l'ultima, sono suscettibili di doppia interpretazione, nel senso che si tratti d'un popolo originario dell'Oriente migrato in Sardegna e, prima di essere giunto in Sardegna, associato a imprese navali insieme con gli Achei; oppure che una popolazione omogenea antichissima popolasse il Mediterraneo dalla Sardegna verso Oriente.
Accanto alle connessioni orientali non mancano quelle occidentali. Timeo nello scolio a Dionigi (Perioch., 458), dice che prima dei Cartaginesi e degli Eraclidi, gl'Iberi avevano abitato l'isola. Lo Schulten ha raccolto molti nomi locali comuni alla Sardegna e alla Libia, infine B. Terracini nelle sue Osservazioni intorno agli strati più antichi della toponomastica sarda (Cagliari 1927) ha mostrato la coesistenza di un tipo ibero-libico a SO. e un gruppo "tirrenico" a NE. L'autonomia dei Sardi comincia a esser limitata già nel secolo VI a. C. con l'inizio della colonizzazione cartaginese.