SARASATE de NAVASCUÈS, Pablo Martín de
Violinista e compositore, nato a Pamplona nella Navarra il 10 marzo 1844, morto a Biarritz il 21 settembre 1908. Fu artista precoce. In seguito ai successi ottenuti in patria, fu mandato a Parigi, ove nel gennaio 1856 venne ammesso al conservatorio nella scuola di D. Alard. Appena tredicenne, conseguì il primo premio. Si dedicò allora allo studio dell'armonia sotto la guida del Reber. Nel 1859 iniziò i viaggi artistici che si estesero a tutta l'Europa e anche all'America, procurandogli ovunque accoglienze entusiastiche. Diede l'ultimo concerto a Darmstadt nel 1905.
Fu essenzialmente un violinista virtuoso, e in lui sul calore del tempieramento spagnolo prevalse la grazia della scuola francese. Dotato di una tecnica impeccabile, traeva dal suo Stradivari un suono non molto intenso, ma purissimo, cristallino, sempre dolce. Straordinariamente agile e leggiero nei passaggi di bravura, fu esecutore di gusto, specie nel genere romantico. Le composizioni dedicategli dai rispettivi autori (Concerti di M. Bruch e di C. Saint-Saëns, Sinfonia spagnola di E. Lalo), e di cui egli era esecutore delizioso, rivelano ancora meglio le prerogative di questo eccezionale violinista. Anche i pezzi ch'egli ha scritto appartengono al genere brillante. Caratteristiche le sue Danze spagnole, alcune delle quali tuttora spesso eseguite (Romanza andalusa, Zapateado, Malagupeña, Jota navarra, ecc.). Più famosa la sua rapsodia Zigeunerweisen. Interamente dimenticate invece le sue fantasie su temi di opere teatrali.
Bibl.: Anonimo, Biographie von P. de S., in Neue Musikzeitung, Stoccarda e Lipsia 1882, n. 19; M. L. van Vorst, P. de S., Londra 1896; S. (numero unico), Pamplona 1900; C. Flesch, L'arte del violino, versione italiana di A. Curci, Napoli 1930, II.