ŠAR PLANINA (Şar Daǧ secondo la terminologia turca una volta prevalente; A. T., 77-78)
Alta dorsale montana che si stende da SO. a NE. fra la conca di Tetovo e quella di Prizren, nella Vecchia Serbia, culminando al N. nella pittoresca piramide del Ljuboten (2510 m. s. m.), a S. nella Kobilica (2371 m.), accompagnata, oltre la breve alta sella dello Šarskca (1881 m.), dalla Babašnica (2487 m.). Fra le Alpi Albanesi-Montenegrine e il Rodòpe è questa la più elevata schiena nel frammentato paesaggio della Balcania di mezzo e fa parte dell'allineamento displuviale che si stende dalla sorgente del Vardar a NE. fino al Lisac Planina (1494 m.). Questo allineamento, e in particolare lo Šar Planina, appare un orlo rialzato dell'area corrugata dinarica, là dove questa è venuta a incontrare la resistenza della massa antica macedone. Il basamento dello Šar Planina è costituito di scisti paleozoici, elevati talora sino a 1700 metri, sopra i quali le parti prominenti rappresentano residui di un'erosione irregolare del ricoprimento calcareo triassico, testimoni forse di una sua primitiva maggiore estensione verso oriente. Ai piedi della sua precipite parete si stende il bacino di sprofondamemo di Tetovo, corso da S. a N. dall'alto Vardar, che appunto da essa riceve i primi, numerosi e relativamente copiosi affluenti, e che, dopo aver girato a E., poi a SE., raccoglie anche le acque del versante settentrionale, meno acclive, riunite nella valle d'incisione glaciale del Lepenac. Notevole ostacolo naturale, lo Šar Planina rompe le comunicazioni fra le conche di Skoplje e Tetovo e quelle di Prizren e della Metohija, avendo così contribuito a separare i paesi abitati dai Vecchi Serbi e quelli in cui prevalgono o prevalsero fino a poco tempo addietro gli Albanesi. Abbastanza cospicuo è il mantello vegetale fino a notevole altezza, con prevalenza di latifoglie in basso, di abeti in alto. Modesta risorsa mineraria vi appaiono alcuni orizzonti cromiferi.