SAPPADA (in ted. Bladen; A. T., 24-25-26)
Località di villeggiatura della provincia di Belluno, a 86 km. da questa città, formata da 15 borgate, poste tra 1200 e 1300 metri, le quali si trovano tutte (salvo Cima Sappada) sulle vaste praterie terrazzate, in parte coltivate anche ad orzo e a patate, che scendono con lieve pendenza verso il Piave, circondate da folti boschi e in alto da vette dolomitiche, a N. il Monte del Ferro (m. 2348), a S. il M. Siera (m. 2448) e le Crete di Clap Grande e di Mimoias. l villaggetti sono posti lungo la via che da Santo Stefano di Cadore risalendo l'alto Piave raggiunge presso Cima Sappada la sella spartiacque col bacino del Tagliamento. Essi constano, dove le nuove costruzioni non ne hanno ancora svisato il carattere, di case di legno annerite dal fumo, con tetti a scandole tenute salde da pietre, copiosi ballatoi protetti da gronde assai larghe che corrono per tre lati della casa, all'altezza del secondo piano, usati per asciugare fieno e biade. Poste per lo più in declivio, le case pnggiano su una base murata che racchiude un semisotterraneo. Frequenti i crocifissi di legno. Il comune, che fino al marzo 1852 apparteneva alla provincia di Udine, si estende su 63,8 kmq., di cui ben 25,9 improduttivi. I campi e orti coprono appena 88 ha., i prati e i pascoli 16,6 kmq., i boschi 15,2. Gli abitanti, che pare siano venuti in questi luoghi da Villgraten nel sec. XI, parlano un dialetto bavaro-tirolese. Essi erano 1 178 nel 1881 e 1239 nel 1931. La sede del comune è nella frazione di Granvilla (230 ab.), dove è anche la chiesa parrocchiale.
Bibl.: S. Bergmann, Die deutsche Gemeinde Sappada nebst Sauris, Vienna 1849; A. Baragiola, La casa villereccia delle colonie tedesche del gruppo carnico Sappada, Sauris e Timau, Padova 1915.