SAPONINE
. Glucosidi, assai diffusi nel regno vegetale. Per azione dei fermenti o degli acidi si scindono in un glucone (zucchero) e in un aglucone (sapogenina), di natura chimica diversa; con acido solforico concentrato assumono colorazione rosso-viola o verde-bruna; dializzano facilmente; vengono assorbiti dal carbone vegetale; la loro soluzione acquosa schiumeggia fortemente. Le saponine possono avere debole carattere acido (acidi saponinici) o essere chimicamente indifferenti (sapotossine); queste ultime sono assai velenose, irritano la cute e le mucose ed esercitano spesso azione emolitica in vitro e in vivo. A eccezione di poche (p. es.: quella dell'Agrostemma githago) le saponine sono scarsamente assorbite se prese per bocca, cosicché la loro azione è prevalentemente irritativa sulle pareti gastriche. Introdotte, invece, direttamente nel sangue, molte di esse, già alla dose di 1/2 mmg. per kg. in peso del corpo, producono intense convulsioni, seguite da paralisi e morte. L'avvelenamento lento è caratterizzato da enterite dissenteriforme, con necrosi della mucosa intestinale, degenerazione grassa del fegato, dei reni, del cuore, ecc. Talune droghe saponiniche, date per bocca, limitano la loro azione a una leggiera irritazione locale che si risolve in un'azione espettorante o emetica; e sono per questo, come la poligala e la salsapariglia, usate in medicina.