Famiglia magnatizia polacca, di origine lituana. La sua potenza fu creata dal grande etmano di Lituania Lew (1557-1633) che, convertitosi dal calvinismo al cattolicesimo, appoggiò la politica cattolica di Sigismondo III e prese l'iniziativa per l'intervento in Moscovia durante l'epoca dei torbidi. Oltre a lui personaggi notevoli sono: Jan Piotr (1569-1611), generale, ebbe parte importante nella guerra contro la Moscovia e morì nel Cremlino occupato dai Polacchi, lasciando un diario degli anni 1608-1611; Paweł Jan (1610-1665), grande etmano di Lituania, durante il regno di Ladislao IV e Giovanni Casimiro, si distinse nelle guerre contro i Moscoviti, i Cosacchi e gli Svedesi; Kazimierz Paweł (m. 1720), etmano di Lituania, combatté con esito sfortunato accanto a Carlo XII di Svezia contro Augusto II ma, battuto, perdette molto potere; Kazimierz Nestor (1750-1797), uno dei capi del partito patriottico alla Dieta dei Quattro anni, prese parte all'insurrezione di T. Kościuszko; Aleksander (1773-1812), descrisse nell'opera Podróże w krajach słowiańskich ("Viaggi nei paesi slavi", 1811) una sua visita nei Balcani; Leon (1803-1878), prese parte all'insurrezione del 1830-31; fu poi (1861-75) maresciallo provinciale di Galizia; Adam (1828-1903), contrario alla Russia, prese parte all'insurrezione del 1863, ricercando l'intesa dei Polacchi con l'Austria; Adam Stefan (1867-1951), arcivescovo di Cracovia (1925), cardinale (1946); Eustachy (1881-1963), ambasciatore di Polonia a Londra (1919), quindi (1920-21) ministro degli Esteri.