SAORGIO (fr. Saorge; A. T., 35-36)
Paese del Nizzardo, nel dipartimento delle Alpi Marittime, situato a 550 m. s. m. sulla sinistra della Roia a pochi chilometri dal confine italiano. Nel 1931 contava 631 ab. Passato alla Francia nel 1860 con la cessione della Savoia e di Nizza, fu per la sua eccezionale posizione, fino alle campagne napoleoniche, una delle più importanti fortezze del Regno Sardo, come quella che divideva il Piemonte dalla contea di Nizza e ne difendeva l'entrata dalla parte meridionale.
L'antico castello sabaudo, di cui non restano che poche rovine, fu certo accresciuto in diverse epoche: esso venne smantellato al principio del sec. XIX.
Nella bella chiesa romanica detta Madonna del Poggio si vedono tracce di diverse epoche, mentre il suo rimaneggiamento finale non sembra posteriore al sec. XIII. Il campanile di tarde forme lombarde, spiegabili in quella regione, è datato 1812. La chiesa parrocchiale, del sec. XV, rimaneggiata nel 1700, ha un quadro rappresentante la Trinità, firmato dal pittore Gaspare Toesca, un bell'altare in marmo del 1732 e altre minori opere d'arte. Il secentesco convento dei cappuccini, la cui chiesa porta un'iscrizione commemorativa a Vittorio Amedeo II, è decorato a stucchi. Notevole monumento è la grande iscrizione rupestre che ricorda ampliata la via delle Alpi Marittime da Carlo Emanuele I.
Bibl.: P. Jofredi, Nicaea civitas, Lione 1658; L. Durante, Chorographie du comté de Nice, Torino 1847; P. Toesca, Storia dell'arte italiana, I: Il Medioevo, Torino 1927, pp. 656, 728; G. Bres, L'arte nell'estrema Liguria occidentale, Nizza 1914; J. Puig i Cadafalch, Geografia i Origens del primer art romanic, Barcellona 1930, p. 198.