Sanusiyya
Confraternita mistica musulmana fondata, nel sec. 19°, da Muhammad ibn ‛Ali ibn al-Sanusi, mistico algerino (1787-1859), il quale, dopo un’esperienza di predicazione nello Hijaz, istituì la sua confraternita nel territorio dell’attuale Libia, con il centro nell’oasi di al-Jaghbub (Giarabub), che divenne centro di elaborazione mistica e dottrinale. Il fulcro della dottrina della S. è l’imitazione di Maometto, la quale escludeva il ricorso alle pratiche di trance comuni nelle altre sette, in favore di una regola più affine all’ortodossia hanbalita. Nel corso del sec. 19°, la S. si estese fino al Lago Ciad e al Senegal. Fra il 1902 e il 1913, la confraternita combatté contro l’espansione francese nel Sahara e nel Ciad e contro l’occupazione italiana della Cirenaica e della Tripolitania (1911), alimentando la resistenza nazionalista durante il regime colonialista fascista (➔ ‛Omar al-Mukhtar). Dopo la decolonizzazione, nel 1951, Idris, nipote del fondatore della S. divenne re della Libia come Idris I; il suo regno fu rovesciato, nel 1969, dal colpo di Stato di M. Gheddafi. Circa un terzo della popolazione libica è attualmente affiliato alla Sanusiyya.