SANUDO
Antichissima famiglia del patriziato veneziano, di provenienza incerta (da Eracliana?). Nel sec. XV veniva annoverata fra le 24 "case vecchie", cioè originarie. È affermazione concorde dei genealogisti veneziani (e lo stesso Marin Sanudo la accoglie) che i Sanudo non siano che la continuazione dei Candiano, famiglia famosa per l'importanza cui assurse nei primissimi secoli di Venezia repubblica, e che il mutamento del casato sia avvenuto, o con Pietro, di Pietro Candiano II, o con Vitale Candiano; ma non si trova base storica a questa asserzione.
I Sanudo si affermano nella storia veneziana dalla metà del sec. XI; sembra con un Marco Sanudo, fiorito fra il 1043 e il 1096, consigliere e capitano, ambasciatore a Bisanzio, ecc. Il fiorire massimo di questa casata si ha con la quarta crociata e la conquista di Bisanzio. Si rivela allora la personalità fortissima di Marco Sanudo, il conquistatore dell'Arcipelago, capostipite della dinastia insulare dei duchi di Nasso. Varî furono i rami di questa famiglia: di San Silvestro, San Giacomo dell'Orio, San Polo, San Matteo di Rialto (probabilmente il ramo principale). Si estinse intorno alla metà del sec. XIX. A parte il ramo dei duchi di Nasso, i Sanudo di Venezia si distinsero per la loro attività letteraria e scientifica, e particolarmente nel campo storico, con i due Marino, il Vecchio (v.) e il Giovane (v.); Livio Sanudo, del ramo di San Severo a cui ha appartenuto Marino il Vecchio, fiorito nellȧ prima metà del sec. XVI, scrisse di storia e di geografia (La Geografia, divisa in XII libri, Venezia 1588).
Compariscono i Sanudo anche nell'arringo delle armi, con Benedetto, del ramo di San Polo, provveditore in campo nelle guerre di Venezia contro Carlo V; con Francesco di Marino (del ramo di San Giacomo), provveditore in campo nella guerra di Ferrara (fine sec. XV); con Lorenzo di Angelo, che partecipò alle campagne della Lega di Cambrai, fu bailo a Napoli di Romania, ecc.; Angelo di Francesco S. fondò, agli inizî del Cinquecento, a Rialto, un Banco di scritta che ebbe scarsa fortuna.
A San Polo, accanto al palazzo Bernardo, sul rio, sorge quello Sanudo (gotico: sec. XIV).
Bibl.: Oltre alle opere ricordate nelle voci segg., cfr. G. Zabarella, Tito Livio Padovano, overo historia della gente Livia romana et padovana et della serenissima fameglia Sanuta veneziana, Padova 1669, Venezia 1782 (fantastico e privo di qualunque valore per la parte antica); per Gio. Batt. S., vescovo di Treviso, v. Cicogna, Iscr. venez., III, pp. 79-80.