ZENOBIO, santo
, Vescovo, nato a Firenze verso la metà del sec. IV, morto probabilmente nel 417. Educato nel paganesimo, venne istruito e battezzato dal vescovo Teodoro. Abbracciò la vita clericale e fu nominato arcidiacono. S. Ambrogio, che poté apprezzarne le virtù, lo raccomandò a papa Damaso. Questi lo chiamò a Roma e gli affidò varie missioni tra le quali una a Costantinopoli. Dopo la morte di Damaso tornò a Firenze dove seppe acquistarsi tal fama di santità, che, resasi vacante quella sede, ne fu eletto vescovo. Le antiche leggende intorno al suo episcopato (che però furono interpolate in tempi posteriori) proclamano unanimamente la sua vita esemplare, il suo zelo e i suoi doni soprannaturali. S. Antonino, suo successore, che ne scrisse la vita, dice che Zenobio morì novantenne. In quanto all'anno della morte indica il 424 "sotto il pontificato d'Innocenzo I"; ma poiché questo pontefice morì nel 417, la data della morte di Zenobio rimane sempre incerta. Tuttavia viene fissata comunemente al 417, e la tradizione vuole che fosse il 25 maggio; infatti in tale giorno si suole ogni anno infiorare la torre da lui abitata presso il Ponte Vecchio. Il suo corpo fu sepolto nella basilica di S. Lorenzo, poi trasferito alla chiesa del Salvatore, divenuta il duomo attuale. Si conserva in un'urna d'argento, lavoro del Ghiberti (1440 circa).