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SANTO STEFANO, Ordine di

di Roberto Palmarocchi - Enciclopedia Italiana (1936)
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SANTO STEFANO, Ordine di

Roberto Palmarocchi

Fu istituito il 15 marzo 1562 da Cosimo I di Toscana, che ne fu il primo gran maestro. Fu intitolato a santo Stefano I papa e martire, perché nella sua ricorrenza (2 agosto) le truppe medicee avevano riportato due vittorie importanti: quella di Scannagallo (1554) e quella di Montemurlo (1559).

Emblema dell'Ordine fu la croce rossa in campo bianco. Le cariche supreme, dopo il gran maestro, erano il commendatore maggiore, che aveva funzione di luogotenente, il gran contestabile, al quale era affidato il comando delle truppe da sbarco, e l'ammiraglio. Questi dignitarî, dai quali dipendevano i priori e i balì, insieme con alcuni cavalieri nominati dal gran maestro o dal capitolo generale, formavano il Consiglio dei dodici che aveva il governo dell'Ordine. L'amministrazione era diretta da un conservatore generale, e alle spese si provvedeva con le decime del clero e con contributi dei cavalieri stessi. Questi erano divisi in tre categorie: militi, ecclesiastici e serventi. All'atto dell'ammissione dovevano prestare tre voti: di carità, di castità (ossia fedeltà) coniugale e di ubbidienza. La sede dell'Ordine fu a Pisa, nella piazza che dai cavalieri prese il nome. Nel palazzo che il Vasari costruì insieme con la chiesa, i militi trovavano una vera accademia nautica, che dava loro tutto l'addestramento necessario.

Gli statuti dell'Ordine, approvati da Pio IV, erano modellati su quelli di Malta. Ferdinando I ne fece una revisione e li pubblicò (1559). Una nuova ristampa ebbero per opera di Ferdinando II (1665), e una terza al tempo dei Lorena (1746).

Le prime unità della flotta stefaniana furono costruite a Pisa, ma poi si preferi l'arsenale di Livorno, che aveva aumentato la sua efficienza sotto la direzione di R. Dudley. Non si può fare una netta distinzione fra marina granducale e marina dell'Ordine; al tempo di Cosimo I l'una era in completa decadenza, e l'altra ebbe il duplice compito, religioso ed economico, di arrestare la diffusione della fede musulmana e di liberare il commercio mediterraneo dalla minaccia permanente dei pirati turchi. Dodici navi stefaniane, sotto bandiera pontificia ma con equipaggi dell'Ordine, combatterono a Lepanto. Dopo alcuni anni dì riorganizzazione la flotta ebbe il suo periodo di più gloriosa attività dal 1587 al 1609, durante il governo di Ferdinando I, essendone ammiraglio Iacopo Inghirami, che si segnalò tra l'altro nell'espugnazione della Prevesa (1605) e nell'impresa di Bona (1607). L'esempio dell'Inghirami fu seguito dai suoi successori, come Giulio Barbolani di Montauto, che nel 1626 forzò i Dardanelli, Lodovico da Verrazzano e Camillo Guidi. Così nel secolo XVII l'Ordine contribuì validamente a frenare l'audacia musulmana e riaffermò il prestigio dell'Italia nel Mediterraneo.

Ma dopo la morte di Ferdinando I, e specialmente con Ferdinando II, la marina stefaniana andò decadendo. I Lorenesi la riorganizzarono, ma i trattati conclusi con i Turchi a metà del sec. XVIII le tolsero la sua ragione di vita. L'Ordine fu soppresso dai Francesi nel 1809, ricostituito nel 1817 e definitivamente abolito dal governo provvisorio nel 1859.

Da segnalare il ricco materiale cartografico che fu patrimonio dell'Ordine, e specialmente l'Atlante nautico del Cavallini (1688).

Bibl.: C. Manfroni, La marina da guerra di Cosimo I e dei suoi successori, in Rivista marittima, 1895; G. G. Guarnieri, Cavalieri di Santo Stefano, Pisa 1928.

Vedi anche
Iacopo Inghirami Ammiraglio (Volterra 1565 - ivi 1623), cavaliere dell'Ordine di S. Stefano (dal 1581) divenuto ammiraglio (1603), dopo aver sconfitto il corsaro barbaresco Murād ra'īs presso le Bocche di Bonifacio, tentò invano la conquista di Famagosta (1607), riscattando subito l'insuccesso con la presa di Bona. Nominato ... Ferdinando I de' Medici granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici granduca di Toscana. - Figlio minore (Firenze 1549 - ivi 1609) di Cosimo I. Cardinale a quattordici anni, si stabilì nel 1571 a Roma, successe nel 1587 al fratello Francesco I e mostrò subito di voler perfezionare i disegni del padre, sottraendo la Toscana alla subordinazione ... Ferdinando II de' Medici granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici granduca di Toscana. - Figlio (Firenze 1610 - ivi 1670) di Cosimo II; successo al padre nel 1620 sotto la reggenza della nonna Maria Cristina e della madre M. Maddalena d'Austria, subì la loro influenza anche dopo la maggiore età, commettendo numerosi gravi errori, tra cui la ... Còsimo II granduca di Toscana Còsimo II granduca di Toscana. - Figlio (Firenze 1590 - ivi 1621) del granduca Ferdinando I e di Cristina di Lorena. Sposato a Maria Maddalena d'Austria (1608) e salito al potere nel 1609, subì nei primi anni l'ascendente della madre e del ministro Belisario Vinta. Fautore di una politica d'equilibrio ...
Vocabolario
fióri di sant’Antònio
fiori di sant'Antonio fióri di sant’Antònio locuz. usata come s. m. pl. – Suffrutice della famiglia crocifere (Iberis semperflorens), con fiori candidi; originario del Mediterraneo, si coltiva nei giardini, e fiorisce da ottobre ad aprile....
àlbero di sant’Andrèa
albero di sant'Andrea àlbero di sant’Andrèa locuz. usata come s. m. – Pianta della famiglia delle ebenacee (Diospyros lotus), nota anche con i nomi di legno santo, loto falso, loto d’Egitto, guaiaco falso; originaria dell’Asia, ha foglie...
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