Scrittore ecclesiastico (secc. 4º-5º), discepolo di s. Agostino, fu fra i primi che, poco dopo il 391, gli si raccolsero intorno nel monastero da lui fondato a Ippona. Vescovo di Calama nella Numidia proconsolare, partecipò a quattro concilî a Cartagine (403; 407; 410; 419), alla conferenza fra cattolici e donatisti (411), e al Concilio di Milevi contro i pelagiani. In seguito all'invasione vandala, costretto a lasciare la sua sede episcopale, si rifugiò a Ippona presso s. Agostino (428); caduta Ippona, P., rientrato a Calama (435), ne dovette fuggire di nuovo (437) espulso da Genserico, re dei Vandali, che voleva imporre l'arianesimo. P. ha importanza specialmente per la sua biografia di s. Agostino, scritta tra il 432 e il 437: intessuta di ricordi personali, è documento prezioso e generalmente attendibile del mondo in cui s. Agostino visse e operò. Non meno importante è l'elenco (indiculus) che P. scrisse delle opere di s. Agostino. Non si conoscono luogo e data di morte. Festa, il 16 maggio.