PIETRO Crisologo, santo (da χρυσός "oro", e λόγος "parola")
Così chiamato per l'aurea eloquenza, nato a Imola circa il 406, ivi morto il 450. Edueato nella vita cristiana e negli studî dal vescovo Cornelio, fu elevato al vescovato di Ravenna, allora sede imperiale. Spiegò grande attività pastorale, specialmente nell'oratoria, e intervenne a due concilî, uno celebrato a Ravenna e l'altro a Roma dal pontefice Simmaco. A lui e, insieme, a S. Leone Magno, si rivolse Eutiche per essere appoggiato; ma s'ebbe in risposta una famosa lettera indirizzata al concilio calcedonese, che espone la dottrina cattolica sulla duplicità della natura di Cristo. È venerato come santo e dottore della Chiesa il 4 dicembre.
La raccolta dei suoi Sermones, in numero di 176, fu fatta da Felice vescovo di Ravenna (707-717): l'edizione di Patrol. Lat., LII, riproduce quella di Sebastiano Paoli (Venezia 1775), ma difetta di sana critica contenendo scritti spurî o interpolati (ad es. i numeri XII, L, LIII, LXXIV). Altro materiale (9 discorsi, e molte varianti sugli antichi) fu pubblicato da F. Liverani, Spicilegium Liberianum, Firenze 1863, pp. 125-203.
Bibl.: Agnello, Vita episcoporum Rovennat, in Rer. Ital. Script., II, i; L. A. Muratori, Annuali d'Italia, Firenze 1827, VII, p. 90; H. Daffer, Der hl. Petrus Chrysol., Colonia 1867; F. v. Stablewski, Der hl. Kirchenvater Petrus von Ravenna Chrysol., Posen 1871; oltre ai manuali di patrologia.