Gesuita (Nimega 1521 - Friburgo, Svizzera, 1597). Vissuto in pieno clima di Riforma e Controriforma, prese parte attiva al Concilio di Trento. Si distinse per la profondità della sua cultura teologica, per la sua operosità e per lo spirito conciliativo. Come scrittore non badò solamente alle opere di erudizione, ma anche e soprattutto a quelle catechetiche, adattando l'insegnamento alle capacità dei piccoli e dei grandi. Gli fu conferito l'appellativo di secondo apostolo della Germania.
. Magister artium a Colonia (1540), entrò tre anni dopo, primo dei Tedeschi, nella Compagnia di Gesù, e, compiuti a Colonia stessa gli studi teologici, fu ordinato sacerdote (1546); nel 1547 era al Concilio di Trento procuratore del cardinale O. Truchsess. S. Ignazio lo chiamò allora a Roma, quindi lo mandò a Messina come maestro di retorica e predicatore (1548), poi in Germania, a Ingolstadt (1549), che divenne, per sua opera, una roccaforte della Controriforma. Di lì egli estese la sua iniziativa riformatrice non solo in tutta la Baviera, ma anche in Boemia e in Austria; fondò collegi dell'ordine, intervenne autorevolmente nelle diete di Augusta (1555 e 1566) e di Ratisbona (1556-57). Nominato provinciale dell'ordine nella Germania superiore, nel 1565 è ancora a Roma, poi, come nunzio apostolico, emana in Germania i decreti tridentini. Beatificato nel 1864, fu proclamato santo e dottore della Chiesa nel 1925. Festa, 21 dicembre.
Frutto della sua attività missionaria ed educatrice è la Summa doctrinae christianae ecc. (1554, detto anche Cathechismus Ferdinandi perché scritto su richiesta di Ferdinando I allora re dei Romani); della sua opera di polemista antiprotestante si ricordano, contro i centuriatori di Magdeburgo, il Commentariorum de Verbi Dei corruptelis liber primus (1571) e il De Maria Virgine (1577), riuniti poi nei Commentariorum de Verbi Dei corruptelis tomi duo (1583).