MICHELE Sincello, santo
Nato a Gerusalemme circa il 761, morto il 4 gennaio 846. Distribuiti i beni ai poveri, si fece monaco nella laura di S. Saba. Sincello del patriarca Tommaso nell'811, prese parte alla controversia dei Greci con i monaci benedettini del Monte Oliveto intorno al Filioque. Delegato insieme con Teodoro e Teofane Grapti, a portare la questione a Roma davanti al pontefice, non poté condurre a termine la missione. Giunto a Costantinopoli, s' impegnò nella difesa del culto delle immagini, subendo la prigione sotto Leone l'Armeno e sotto Teofilo. Passata la bufera iconoclasta, divenne igumeno di Chora e sincello del patriarca Metodio.
La produzione letteraria di M. comprende un Λίβελλος περὶ ὀρϑοδόξου πίστεως, un'anacreontica per la restituzione del culto delle immagini, un panegirico di S. Dionigi Areopagita, un sermone sui santi Angeli e il trattatello grammaticale Περὶ τῆς τοῦ λόγου συντάξεως, che ebbe larga diffusione e che passò erroneamente anche sotto il nome di Giorgio Lacapeno. Sono ancora inediti alcuni discorsi, sono perdute le lettere ai monaci di Sicilia sulla questione del Filioque.
Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzant. Litteratur, 2ª ed., Monaco 1897; S. Vailhé, Saint M. le S. et les deux frères Grapti, in Revue de l'Orient Chrétien, VI (1901), pp. 311-322 e 610-642. Due Vite di S. Michele in Bulletin de l'Institut archéol. russe de Constantinople, XII (1906).