1. Martire (Egitto, forse sec. 3º); secondo la prima redazione della sua Passio (che non risale oltre il sec. 7º) sarebbe stato un soldato egiziano, che, recatosi per il suo servizio a Cotieo in Frigia, vi avrebbe professato la fede, e sarebbe stato decapitato, per opera del preside Pirro. I resti sarebbero stati portati in Egitto. Questa Passio rivela sia l'imitazione d'una omelia di s. Basilio in onore di un altro martire, sia il tentativo evidente di esaltare, accanto al più antico santuario (distrutto verso il secolo 11º) presso il sepolcro al Lago Marea, anche l'altro più recente di Cotieo in Frigia; comunque il culto del santo è certo assai antico in Egitto e poi diffusissimo in tutto il mondo cristiano. La rappresentazione di s. Mena su pissidi, stele, ecc. è relativamente frequente nell'arte copta; per solito egli è effigiato in atto di orante, in vesti militari, fra due cammelli. Festa, l'11 novembre. Un altro s. Mena martire fu venerato a Costantinopoli coi compagni Ermogene ed Eugrafo, con festa il 10 dic.; ma si tratta di una duplicazione. 2. Patriarca di Costantinopoli (Alessandria, fine del sec. 5º - Costantinopoli 552). Dopo essere stato a capo del grande xenodochio di s. Sansone a Costantinopoli, fu ordinato patriarca, nel 536, da papa Agapito I in sostituzione del deposto Antimo I. In accordo con le direttive papali, riunì a Costantinopoli un concilio che scomunicò Antimo e i suoi seguaci (maggio 536). Nella vicenda dei Tre Capitoli M., dopo averli, in un primo momento, condannati e fatti condannare in Oriente attirandosi la scomunica di papa Vigilio, si riconciliò con Roma, di cui seguì poi fedelmente le direttive. Festa, 24 agosto.