Primicerio (sec. 3º d. C.), secondo la tradizione, di una cosiddetta legione tebana composta di seimila soldati tutti cristiani. Acquartierati a Octodurum (odierna Martigny, in Svizzera), avendo ricevuto l'ordine di persecuzione contro i cristiani dall'imperatore Massimiano, si sarebbero rifiutati di obbedire. Concentrati allora ad Agaunum (odierna Saint-Maurice nel Vallese), decimati due volte e persistendo nel rifiuto, furono sterminati: per primi M. e i suoi compagni Esuperio, Candido e il veterano Vittore; in seguito 318 legionarî, sfuggiti al massacro, sarebbero stati martirizzati a Colonia. Non sembra potersi negare un qualche fondamento storico alla tradizione accolta da Eucherio di Lione, nella sua Passio Agaunensium Martyrum. Certo è comunque che il culto di san M. ebbe ben presto il suo centro nella basilica (poi abbazia) di Saint-Maurice, risalente al 4º secolo. Patrono della fanteria, invocato anche come protettore dei cavalli, rappresentato in veste di guerriero, a piedi, a volte anche a cavallo, spesso, nel 14º sec., con i tratti negroidi del moro (maurus), è commemorato nel Martirologio geronimiano, insieme con altri suoi compagni, il 22 sett. n S. Maurizio fu proclamato protettore dell'ordine cavalleresco fondato dal duca Amedeo VIII di Savoia (1434), fuso poi da Emanuele Filiberto con quello di s. Lazzaro.