Missionario e compagno degli apostoli Paolo e Pietro, autore del Vangelo che porta il suo nome. Pietro lo chiama suo figlio e tutte le testimonianze antiche lo presentano come suo interprete. Il Vangelo di M. è il più breve ed è ritenuto il più antico. Fu redatto attorno al 70 d.C. e usato come fonte da Matteo e Luca. Si sofferma in particolare sulla predicazione del regno di Dio e sulla passione di Cristo.
Sebbene sussistano talune incertezze circa l'identità di M. evangelista col Giovanni Marco ricordato negli Atti degli Apostoli (12, 12; 12, 25; 15, 37), pochi personaggi dell'età apostolica sono così noti come questo missionario. Il giovane, che era cugino di Barnaba (Col. 4, 10), accompagna questi e Paolo nel primo viaggio missionario; ma a Perge in Panfilia abbandona tutti per ritornare a Gerusalemme (Atti 13, 5; 13, 13). A causa di questo gesto, Paolo non l'accetta come compagno nel secondo viaggio; il giovane si reca allora a Cipro con Barnaba (Atti 15, 39). Per l'epoca successiva intravvediamo solo una completa riconciliazione con Paolo (cfr. Col. 4, 10; Filem. 24; II Tim. 4, 11) e una costante amicizia con Pietro, che lo chiama suo figlio (I Petri 5, 13); tutta l'antichità è concorde nel presentarci l'evangelista come "interprete di Pietro".
. Il Vangelo di M. è il più breve dei quattro Vangeli. Pochi sono gli episodi biografici o i detti di Gesù che non siano documentati anche da Matteo e da Luca. A differenza dei due Vangeli paralleli, M. non racconta nulla della nascita o dell'infanzia di Gesù; la sua narrazione inizia col battesimo di Gesù, dopo una breve presentazione di Giovanni Battista (1, 1-8). Una parte notevole (11, 1-15, 47) è riservata alla descrizione degli ultimi giorni e della passione di Gesù; otto versetti (16, 1-8) si riferiscono alla Risurrezione; quindi in una pericope (16, 9-20), aggiunta probabilmente in un secondo tempo, si accenna a talune cristofanie. Il resto (1, 14-10, 52) dovrebbe contenere la biografia di Gesù; in realtà abbiamo solo una breve raccolta di poche massime staccate, di talune parabole e in particolare di miracoli operati da Gesù; non compare una disposizione cronologica; neppure si nota, come nel Vangelo di Matteo, un coordinamento logico della materia.