Fondatore dei somaschi (Venezia 1486 - Somasca, Bergamo, 1537). Di nobile famiglia veneziana, rettore di Castelnuovo (Friuli), cadde prigioniero durante la battaglia contro gli imperiali (1511); la liberazione insperata e la maturazione interiore lo volsero a problemi spirituali, sotto la guida di G. B. Carafa (poi Paolo IV), nell'atmosfera ascetica del gruppo del Divino Amore. Raccolse i ragazzi abbandonati o orfani (1528); oltre all'educazione religiosa, fece istruire i suoi giovani in adatti mestieri, con il cui provento si doveva contribuire all'economia indipendente dell'orfanotrofio. Ne istituì altri a Verona (1532), chiamatovi dal vescovo G. M. Giberti, a Brescia, Bergamo, Como, Milano, Pavia, ecc.; provvide anche alla sistemazione delle "convertite" a Bergamo, Milano, ecc. Il primo gruppo di seguaci, detti Servi de' poveri (1535), fu regolato, come ordine con voti solenni, da Pio V (1567) nella Congregazione dei chierici regolari di Somasca, popolarmente detta "dei somaschi", dalla casa madre nel paesino di Somasca. Canonizzato nel 1767; festa, 8 febbraio; proclamato da Pio XI (1928) patrono dei fanciulli orfani o derelitti.