Martire, protettore degli artisti di teatro; la tradizione ricorda due martiri di questo nome: 1. G. di Arles, secondo una passio forse anteriore al sec. 5º, stenografo, in una persecuzione contro i cristiani gettò via, innanzi al giudice, le tavolette cerate e fuggì. Catturato sul Rodano, fu ucciso sul posto; qui pare sorgesse in seguito una cappella. Sepolto ad Arles, fu edificata sul luogo una basilica. Festa, 25 agosto. 2. G. di Roma, secondo una leggenda anteriore al sec. 6º, mimo, poi convertito e fatto decapitare da Diocleziano il 25 ag.; gli era dedicato un oratorio presso il cimitero di S. Ippolito sulla Tiburtina. Sembra però che le due figure vadano identificate: si tratterebbe di un martire arlesiano venerato sia nelle Gallie sia in Italia e in Spagna.