GAETANO Thiene, santo
Nacque a Vicenza nell'ottobre 1480, e, laureatosi in giurisprudenza a Padova, nel 1508 si recò a Roma ottenendovi benefici ecclesiastici. Nel 1516 divenne sacerdote, ed entrò nella Confraternita del Divino Amore; nello stesso tempo si diede a più intensa vita spirituale e alla beneficenza, frequentando l'ospedale degl'Incurabili a S. Giacomo in Augusta. Tornato a Vicenza nel 1518 propagò lo spirito del Divino Amore in quella città e a Verona; a Venezia nel 1520 fu il principale promotore della fondazione dell'ospedale degl'Incurabili allo Spirito Santo, che ebbe un rapido incremento; mentre non attecchì la fondazione di un Monte di Pietà. Nel 1523 tornò a Roma, prendendo nuovamente cura dell'ospedale di S. Giacomo. Dopo aver rinunciato ai suoi beneficî, insieme con Gian Pietro Carafa, il futuro Paolo IV, Bonifacio de' Colli e Paolo Consigliero, il 14 settembre 1524 fece in S. Pietro solenne professione di vita religiosa, secondo il tenore di un breve ottenuto da Clemente VII il 24 giugno precedente. Ebbe così principio la congregazione dei chierici regolari, chiamati poi Teatini (v.). Cacciati da Roma dal sacco nel 1527, ripararono a Venezia, dov'ebbero gran parte nel dare incremento alla vita devota e benefica, e presero stabile sede presso la chiesa di S. Nicola di Tolentino. G. particolarmente portò lo spirito della nuova riforma nelle città di terraferma, specialmente Verona e Salò, finché nell'agosto 1533 fu inviato dal Carafa a Napoli, insieme col beato Giovanni Marinoni, dove fondò una nuova casa di chierici riformati, simile in tutto a quella di Venezia e che ebbe stabile sede presso la chiesa di S. Paolo. Creato cardinale il Carafa da Paolo III il 22 dicembre 1536, G., che lo aveva raggiunto a Roma per gli affari della congregazione, ritornò a Napoli, dove i biografi lo dipingono in lotta contro l'attività eretica di Juan Valdès e di Bernardino Ochino. Fu a Venezia per tre anni (1540-1544) come capo di quella casa, e là trovò ancora l'Ochino come predicatore. Tornato poi a Napoli, dove si adoperò perché fosse eretto un Monte di Pietà, vi morì il 7 agosto 1547. Nel 1671 Clemente X lo proclamò santo. La sua festa cade il 7 di agosto.
Bibl.: Acta SS., agosto II, p. 240; G. M. Magenis, Vita di S. Gaetano Tiene, Venezia 1726; G. M. Zinelli, Memorie istoriche della vita di S. Gaetano, Venezia 1735; I. B. Caraccioli, Vita D. Cajetani Tienis, Pisa 1738; O. M. Premoli, S. Gaetano Thiene, Crema 1910; R. De Maulde La Clavière; S. Gaetano Tiene, Roma 1911; P. Paschini, S. Gaetano Thiene, Gian Pietro Carafa e le origini dei chierici regolari teatini, Roma 1926; id., La beneficenza in Italia e le "Compagnie del Divino Amore" nei primi decenni del Cinquecento, Roma 1925.