BERTELLI, Santo (Sante)
Nacque ad Arquata Scrivia (Alessandria) il 1°nov. 1840 da Domenico e da Luigia Pessina. All'età di tredici anni andò a Gavi nello studio dei fratelli Montecucco, ma le disagiate condizioni familiari non gli permisero di dedicarsi a studi regolari; soltanto nel 1857, trasferitosi a Genova, si iscrisse all'Accademia Ligustica di Belle Arti e ne seguì i corsi sotto l'insegnamento di G. Isola e di G. Frascheri. Il 14 ag. 1867 vinse la borsa di studio Gian Luca Durazzo e si recò a Roma ove si acquistò buona fama di ritrattista. Sospettato di cospirazione politica ed arrestato assieme ad altri artisti, ma in seguito riconosciuto innocente e liberato, tornò in patria per dedicarsi quasi esclusivamente alla pittura ad affresco. Molte chiese della Liguria conservano opere del B.: ricordiamo principalmente la decorazione delle parrocchiali di Arquata Scrivia, di Loano, di Finale Ligure e di Varazze; gli affreschi nel duomo di Porto Maurizio e in quello di Albenga, oltre che nelle chiese di S. Biagio in Val Polcevera, dei SS. Carlo ed Erasmo a Voltri e di S. Lorenzo della Costa presso Santa Margherita. I bozzetti di questi affreschi, esposti nel febbraio del 1892 presso le sale del Circolo artistico di Genova, rivelano la speciale tecnica del pittore, che era solito plasmare con la creta i personaggi che voleva riprodurre sull'intonaco; disponendo queste statuine come su di uno scenario, poteva studiarne la disposizione e creare degli speciali effetti di ombre e di luci in modo da raggiungere, nella realizzazione pittorica, una certa efficacia plastica. Come ritrattista, si ricordano di lui il ritratto del pittore Francesco Gandolfi,quello dei Coniugi Bingen e della Marchesa Cambiaso-Peirano; fu un delicato acquafortista (per questa attività venne premiato nel 1872); si dedicò più raramente alla pittura di genere. Il B. fu un convinto seguace del verismo, che introdusse anche nella pittura religiosa, pur con atteggiamenti retorici che appesantiscono la sua opera.
Morì a Genova il 6 febbr. 1892.
Anche il figlio, Giovanni Tito, nato a Genova il 12 giugno 1879,si dedicò alla pittura, ma senza raggiungere i successi del padre. Discepolo dei Viazzi, frequentò i corsi dell'Accademia Ligustica di Genova, divenendovi, nel 1934,insegnante di disegno e di figura. Si dedicò di preferenza all'affresco, lasciando opere in alcune chiese della Liguria (per esempio a Sarzana). Fra i ritratti da luieseguiti, ricordiamo quelli della Famiglia Ricordi, del Dott. Negri e della Famiglia Mausero. Morì a Genova il 25 luglio 1946.
Bibl.: L'Illustraz. Italiana, 28 febbr. 1892, p. 142 (necrologio); L'arte nella Liguria, S. B. e i suoi affreschi, ibid., 24 apr. 1892, pp. 257 s.; D. Degiovanni, S. B. e cenni storici su Arquata Scrivia, Genova 1894; M. Labò, Mostra di Pittura ligure dell'ottocento, Genova 1926, p. 29; E. Lavagnino, L'arte moderna, Torino 1956, p. 885; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p.488; A. M. Comanducci, Diz… dei pitt… ital. mod. ,Milano 1945, pp. 57 s.; H. Vollmer, Künstlerlexicon des XX. Jahrh.s, I, p.192 (per Giovanni Tito).