BERNARDO, santo
Nacque, non sappiamo dove, intorno alla metà del sec. XI. I bollandisti, cui è dovuta l'edizione degli Atti, anonimi, della vita di B., non danno peraltro alcuna notizia cronologica circa i due manoscritti - uno di Carinola e uno di Napoli - su cui si sono basati per la loro edizione. Quanto all'epoca della redazione degli Atti stessi, dal contenuto risulta soltanto che sono posteriori alla vita di B.; l'anonimo autore dichiara infatti esplicitamente di non poter dire nulla circa l'origine del santo, "quia ad nostram generatio illius non est deducta hotitiam".
B. fu cappellano di Riccardo II di Capua (associato dal 1080 al padre Giordano), da cui fu scelto, secondo il biografo, a causa della sua osservanza dei celibato. Circa il 1086 fu eletto vescovo dal clero di Forum Claudii; da quel centro, quasi disabitato e in rovina, egli trasferì la sede episcopale alla vicina Calino (Calinulum, Carinula, oggi Carinola in provincia di Caserta), costruendo, su terreno messo a sua disposizione da Gionata (secondo l'anonimo autore degli Atti, figlio, ma forse - più probabilmente - fratello di Giordano da Capua), una nuova chiesa, dedicata a S. Maria e S. Giovanni, e il palazzo episcopale. Un'iscrizione del 1725, edita dal Menna, pone tale trasferimento della sede episcopale da Forum Claudii a Carinola sotto il pontificato di Pasquale II (13 ag. 1099-21 genn. 1118), il quale avrebbe dato a B. l'assenso; che però il trasferimento stesso, o almeno la costruzione della chiesa di S. Maria e S. Giovanni a Carinola, sia precedente a Pasquale II sembrano di mostrare gli Atti della traslazione a Carinola delle spoglie di s. Martino (o Marzio) eremita del monte Massico, redatti - secondo una notizia preliminare - per ordine dello stesso B.; tali Atti,pure editi dai bollandisti, testimoniano che il trasporto della salma di s. Martino nella chiesa di S. Maria e S. Giovanni ebbe luogo - dopo consultazioni di B. con Guitmondo vescovo di Aversa, e con la collaborazione di Gionata e la partecipazione dei vescovi di Teano e di Calvi - il giorno 26 giugno 1094, nel quattordicesimo anno dei principato di Riccardo (ottavo del pontificato di Bernardo). Un altro resoconto di questa traslazione si trova nella Vita di s. Martino scritta da Pietro Diacono di Montecassino (Acta Sanctorum octobris, X, pp. 835-840), che dipende peraltro da questa prima redazione, ma con aggiunta di errori.
B. morì il 12 marzo 1109 e fu sepolto nella cattedrale di Carinola. Il Menna riferisce della ricognizione delle sue reliquie avvenuta nel 1759.
Il Martirologio romano al 12 marzo menziona un s. Bernardo vescovo di Capua, che il Granata, nel Santuario Capuano, situa intorno all'anno 300; già il Bellarmino, arcivescovo di Capua, scriveva però nel 1609 al capitolo capuano - secondo quanto riferisce il Menna - osservando che in Capua B. non aveva avuto, nei tempi più antichi, alcun culto particolare, e che nei calendari capuani il suo nome compariva solo dopo il 1300, con caratteri di aggiunta. Anche il Lanzoni sottolinea, basandosi sul carattere germanico del nome, l'inverosimiglianza dell'esistenza di un vescovo B. nel IV secolo. è quindi da supporre una confusione avvenuta con il vescovo di Carinola.
Fonti e Bibl.: Acta Sanctorum martii, II, Antverpiae 1668, pp. 231-235; Acra Sanctorum octobris, X, Parisiis et Romae 1869, pp. 829 s., 833 ss., 838; Martyrologium Romanum, Bruxelles 1940, pp. 94 s.; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra,VI, Venetiis 1720, coll. 461 ss.; F. Granata, Santuario Capuano, I, Napoli 1766, pp. 88 s.; L. Menna, Saggio istorico… della città e diocesi di Carinola, II, Aversa 1848, pp. 15 ss., 56; Bibliotheca hagiographica latina, I, Bruxelles 1898-99, p. 180, n. 1205; F. Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, I, Faenza 1927, p. 201; P. F. Kehr, Italia Pontificia, VIII, Berolini 1935, pp. 265 ss.; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, col. 605; Bibliotheca Sanctorum, II, col. 1336.