BENEDETTO d'Aniano, santo
Nato verso la metà del sec. VIII da Aigulfo conte di Maguelone, B. (il cui vero nome era Witiza) fu educato alla corte di Pipino il Breve, e, dopo essere stato al servizio di Carlomagno nella sua campagna in Italia (773), si ritirò (774) nel monastero di San Sequano (Saint-Seine) per passare poi (780) in un piccolo monastero da lui fondato sul fiumicello Aniano. L'importanza di B. è tutta nella riforma monastica da lui tentata con l'aiuto di Carlomagno e di Ludovico il Pio, e che avrebbe dovuto condurre a "una codificazione delle istituzioni claustrali e a una specie di accentramento amministrativo di cui il potere imperiale avrebbe diretto l'organismo" (Berlière): a questo scopo fu anche convocato un grande concilio ad Aquisgrana (817). Ma l'attività di B. non produsse quegli effetti che egli si riprometteva. B. partecipò attivamente alla lotta contro l'adozionismo (v.) di Felice di Urgel (v.) e contribuì alla condanna di quest'ultimo (794). Morì nel monastero di Cornelismünster, fatto erigere per lui da Ludovico il Pio.
Scritti: Codex regularum monasticarum et canonicarum, in Migne, Patrol. Lat., CIII, coll. 393-702; Concordia regularum, ibid., coll. 703-1380; Lettere, ibid., 1739-1832. Gli opuscoli editi dal Baluze sotto il nome di Benedetto (v. ibid., coll. 1383-1420) non sono autentici.
Bibl.: Oltre alla vita scritta da Ardone Smaragdo (Mon. Germaniae Historica, Scriptores, XV, i, pp. 200-220); vedi: U. Berlière, L'ordine monastico, trad. it. di M. Zappalà, Bari 1929, p. 69 segg.; P. I. Nicolai, Der h. B. Gründer von Aniane und Cornelismünster, 2ª ed., Colonia 1877; R. Foss, B. v. A., Berlino 1774; Seebass, Über das Regelbuch Benedikts v. A., in Briegers Zeitsch. für Kirchengeschichte, XV (1895), pp. 244-260; W. Pückert, Aniane und Gellone, Lipsia 1899.