ANASTASIO, santo
Nato nella religione cattolica, divenne poi ariano: al tempo di Rotari, re dei Longobardi, era vescovo ariano di Pavia e in tale qualità risiedeva presso la basilica di S. Eusebio. Più tardi, probabilmente dopo la morte di Rotari (652), abbandonò l'arianesimo e divenne vescovo cattolico della stessa città. Queste notizie ci son date da Paolo Diacono (Historia Langobardorum, a cura di G. Waitz e L. Bethmann, in Monumenta Germ. Hist., Hannoverae 1878, p. 134). Nel 679 A. sottoscrisse al concilio milanese tenuto dall'arcivescovo Mansueto; nel 680 prese parte al concilio romano, in preparazione al sesto concilio ecumenico (terzo costantinopolitano, 680-681) e firmò la lettera dei papa Agatone e dei 125 vescovi, inserita negli atti di quel concilio. Morì durante lo svolgimento di esso, nel 680 o nel 681, probabilmente il 28 maggio, che è la data in cui si celebra la sua festa: tuttavia il suo culto è posteriore all'Anonimo Ticinese (1329), poi identificato con Opicino Canestri (de Canistris), il quale non lo mette tra i santi canonizzati (Liber de laudibus civitatis Ticinensis, in Rer. Ital. Script., XI,1, a cura di R. Maiocchi e F. Quintavalle, p. 3). Nello stesso anno della morte di A. e durante l'episcopato del suo successore, s. Damiano, infierì in Pavia e nel contado una gravissima pestilenza.
Secondo il catalogo Berretta degli antichi vescovi di Pavia (notizie sul catalogo in: Savio, Gli antichi vescovi, pp. 317-340), gli anni del suo episcopato furono ventitré: perciò E. Hoff, che indica come data di morte il 28 maggio 681, afferma che A. fu vescovo cattolico di Pavia dal 658 al 681. La tesi del Savio , che ritarda di qualche anno l'episcopato di A., facendolo cominciare nel 662 e finire nel 685, non ha un fondamento sicuro.
A. fu sepolto nella vecchia cattedrale, sulle cui rovine sorse poi, nel sec. XII, la più grande basilica di S. Stefano; quando questa chiesa venne demolita, i resti del santo furono trasportati e collocati nel nuovo duomo.
Bibl.: Acta Sanctorum Maii, VII, Antverpiae 1688 , p. 270; F. Savio, Gli antichi vescovi d'Italia dalle origini al 1300, La Lombardia, II, 2, Bergamo 1932, pp. 364-366; E. Hoff, Pavia und seine Bischöfe im Mittelalter, I, Pavia 1943, pp. 3, 10, 59 s., 65 s.. 142., 325; F. A. Tasca, Personaggi noti ed ignoti nella storia e nella cronaca di Pavia, Pavia 1951, p. 7; G. P. Bognetti, Milano Longobarda, in Storia di Milano, II, Milano 1954, pp. 191 s.; Dictionnaire d'Hist. et de Géogr. Ecclés., II, col.1463.