AMBROGIO Camaldolese, santo (al secolo Ambrogio Traversari)
Nacque a Portico, presso Firenze, il 16 settembre 1386; morì il 21 ottobre 1439. Entrato quattordicenne nell'ordine camaldolese, ne fu eletto generale nel 1431; teologo, e buon conoscitore del greco, dovette a questa sua dottrina l'essere stato scelto da Eugenio IV per missioni di fiducia, e la parte importantissima ch'ebbe nei concilî di Basilea e di Ferrara-Firenze (1435-1437). Inviato dal pontefice al concilio di Basilea, e poi presso l'imperatore Sigismondo, per sollecitarne l'intervento a favore della Santa Sede, consigliò lo stesso Eugenio IV a trasferire il concilio in Italia. E toccò ad A. l'onore di redigere il decreto solenne, greco e latino, che proclamava l'unione delle due Chiese.
Lascia scritti originali, e traduzioni dal greco. Fra i primi, trattati sull'Eucaristia e sulla processione dello Spirito Santo (la gran questione discussa tra le due Chiese); inoltre Vite di santi, una cronaca di Montecassino, relazioni sul suo generalato e le missioni. Fra le traduzioni, notevole quella del trattato in quattro libri del domenicano Kalekas, patriarca di Costantinopoli, contro gli errori dei Greci, a noi giunto solo nella versione del Traversari.
Bibl.: Hefele-Leclercq, Histoire des Conciles, VII, Parigi 1916, § 799, 800, 811, 816; Marin, in Dictionnaire de théologie catholique, I, i, col. 953 sgg.