AGNELLO, santo
, santo. Nato nel 487, secondo il Liber pontificalis di Agnello Ravennate, di nobile famiglia, rivestì cariche militari, avendo avuto anche moglie prima di abbracciare la carriera ecclesiastica. Diacono fin dai tempi di papa Felice IV, il suo nome risulta tra quelli dei testimoni nella lettera inviata da questo pontefice all'arcivescovo Massimiano. Fu prima addetto alla chiesa di S. Agata a Ravenna; quindi, consacrato vescovo il 24 giugno 557 (Corpus Inscriptionum Latinarum, XI, n. 305), fondò ad Argenta, dove aveva acquistato beni per la Chiesa ravennate, il "Monasterium Sancti Georgi" (Liber, cit., cap. 90) e presso la cattedrale di Classe arricchi i monasteri di S. Matteo e di S. Giacomo (Corpus, cit., XI, n. 273). Costruì anche un ambone nella Basilica Ursiana (Corpus, cit., XI, n. 266). Papa Pelagio I gli scrisse parecchie epistole nelle quali si parla di scismatici richiamati alla penitenza, con probabile allusione alla questione dei Tre Capitoli. A lui Giustiniano concesse, destinandoli alla Chiesa ortodossa di Ravenna, tutti i beni mobili ed immobili già appartenuti alla Chiesa gotica. A. riconsacrò al culto cattolico S. Sergio in Classe, S. Zenone di Cesarea nelle vicinanze della città, S. Giorgio e S. Eusebio e, in Ravenna, la basilica gotica di S. Teodoro, il battistero ariano (S. Maria in Cosmedin) e la basilica di S. Martino in Ciel d'Oro fondata da Teodorico, oggi S. Apollinare Nuovo; al suo tempo risalgono in questa chiesa le teorie delle vergini e dei martiri che si snodano sulle pareti.
Della sua attività di teologo resta testimonianza in una lettera ad Armenium de ratione fidei, in cui difende la Trinità contro gli ariani (Migne, Patr. Lat., LXVIII, coll. 381-386).
Fonti e Bibl.: Agnelli Liber pontificalis Ecclesiae Ravennatis, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., II, 3, a cura di A. Testi Rasponi, p. 84; H. v. Schubert, Staat und Kirche in den arianischen Königsreichen und im Reich Chlodowigs, München 1912, pp. 87 s., 90, 113; F. Lanzoni, Le Diocesi d'italia..., II, Faenza 1927, p. 762; Diction. d'Histoire et de Géographie Ecclés., I, coll. 967 ss.