SANTABARBARA
. Sulle navi da guerra si dà comunemente questo uome al deposito delle munizioni. È un'antica denominazione tradizionale, scelta dalla gente di mare con l'intenzione di porre i depositi delle munizioni, che costituiscono indubbiamente un notevole pericolo, sotto la protezione della santa patrona dei cannonieri. I depositi delle munizioni sono generalmente situati nelle parti meno vulnerabili della nave. Quelli destinati alle artiglierie di grosso calibro sono sulla stessa verticale delle torri e comunicano con queste per mezzo di elevatori che scorrono entro speciali tubi corazzati; quelli per le artiglierie di medio e piccolo calibro sono generalmente collegati tra loro da gallerie longitudinali, nelle quali pescano gli elevatori, e sono suddivisi da paratie fornite di porte stagne.
Tutti i depositi sono divisi in varie camere, di forme e capacità diverse, dal ponte di protezione in giù. In generale i proiettili sono sistemati nel locale più basso: quelli di grosso calibro in pozzi di lamiera a pareti smontabili, incuneati in modo da assicurarli contro i movimenti della nave e da permettere al tempo stesso la loro facile sospensione mediante braghe mosse da carrelli idraulici o elettrici. Il trasporto dei proiettili dal calibro di 152 mm. in giù vien fatto a braccia.
Le cariche si conservano in appositi scaffali; gli elementi nei cartocceri: i bossoli e le cassette delle cartucce sono sistemati con opportuni chiavistelli mobili in scaffalature ad alveare e il loro trasporto si fa a mano. Per muovere cartocceri pieni di elementi si adoperano paranchi e carrelli che corrono su ferroguide fissate ai bagli del locale. Sopra ogni scaffale è disposto, ben visibile, un cartellino con tutte le indicazioni relative all'esplosivo in esso conservato.
Per tenere il deposito a un basso grado di temperatura si ricorre all'isolamento e alla refrigerazione dei locali. L'aria dei depositi viene cambiata con un iniettore e un estrattore: si ottiene così il raffreddamento del deposito e l'estrazione dell'aria viziata per le emanazioni di vapori nitrosi. Durante il ricambio d'aria i cartocceri si tengono aperti: è preferibile aerare i depositi durante le ore fresche e in giornate di bel tempo. La temperatura dei depositi viene mantenuta dagli 8° ai 30° C.; l'illuminazione elettrica si ottiene mediante fanali speciali ed è regolata con particolari norme per evitare corti circuiti. Ogni locale è messo in diretta comunicazione col mare: è fornito di valvole speciali per l'allagamento dei depositi in caso d'incendio. Ogni locale è pure fornito di almeno un apparecchio avvisatore d'incendio.
Il primo direttore del tiro, i suoi sottordini e il capo carico cannoniere con gli addetti ai depositi curano la scrupolosa osservanza delle norme per la conservazione e sicurezza del munizionamento della santabarbara e per le prescritte verifiche.