PULCHERIA, santa
, Elia Pulcheria (Πουλχερία), figlia maggiore dell'imperatore d'Oriente Arcadio e sorella di Teodosio II, nacque il 19 gennaio 399; fu proclamata Augusta il 4 luglio 414 e da quel tempo si occupò degli affari dello stato, dapprima quale reggente del fratello, già succeduto al padre in età di sette anni nel 408 e rimasto fino allora sotto la reggenza di Antemio, e quindi, dal momento che egli fu dichiarato maggiorenne nel 416, come sua guida e consigliatrice.
Fu donna colta, autoritaria e di costumi rigidissimi. Giovanissina ancora, fece voto di castità che mantenne poi anche quando fu costretta a sposare, inducendo le sue sorelle minori, Arcadia e Marina, a fare lo stesso voto. Presiedette all'educazione del fratello dandole un indirizzo religioso. Per suo volere furono allontanate dalla reggia tutte le persone di dubbia o fiacca moralità e la corte acquistò un'aria di monastero. La sua azione di governo fu diretta soprattutto alla difesa della fede cattolica contro il dilagare, in Oriente, delle dottrine nestoriane e monofisite. Per questa opera fu in rapporti epistolari coi principali campioni dell'ortodossia, come S. Cirillo e il papa Leone Magno. La sua azione doveva culminare nella convocazione del concilio di Calcedonia, alle cui sedute ella prese parte (451).
Negli ultimi anni del regno di Teodosio, la sua autorità fu minacciata dall'ascendente acquistato su di lui dalla moglie Eudocia, la bella Atenaide che P. stessa aveva fatto sposare al fratello. Ma intorno al 442 Eudocia cadde in disgrazia e dovette ritirarsi in Gerusalemme.
Alla morte di Teodosio II (luglio 450) P. gli successe al trono, ma per regnare dovette sposare. Scelse il vecchio, ma ancora energico, senatore Marciano, con l'intesa però che il matrimonio non sarebbe consumato. Morì tre anni dopo (18 febbraio 453) lasciando il ricordo di una vita pia e pura, tanto che dalla Chiesa fu elevata agli onori degli altari.