GENOVEFFA, Santa
Patrona della città di Parigi, nata a Nanterre presso Parigi verso il 420, morta a Parigi verso il 500. Consacrata a Dio fin dalla sua infanzia da S. Germano d'Auxerre, dopo la morte dei suoi genitori venne ad abitare a Parigi, dove menò vita di penitenza e beneficenza. Nel 451, durante l'invasione di Attila, risollevò il coraggio della popolazione, e ottenne con le sue preghiere che la città fosse risparmiata dall'invasione; più tardi, durante le guerre franche, assicurò il vettovagliamento della città. Le furono attribuiti molti miracoli. Le sue reliquie, per le quali fu costruita la chiesa del Pantheon (oggi destinata ad altri usi), si conservano a Saint-Étienne-du-Mont a Parigi.
Abbiamo sue notizie dalla Vita Genovefae, che l'autore dice di avere scritta 18 anni dopo la morte della santa. L'autenticità di questo scritto fu vivamente contestata da B. Krusch, che ne fece scendere l'origine alla fine del sec. VIII. Tuttavia il Duchesne, il Kurth e il Vacandart hanno refutato in modo, pare, decisivo, le difficoltà messe avanti dal Krusch, dimostrando che lo scritto appartiene veramente al sec. VI. Edizioni critiche della Vita Genovefae di B. Krusch, in Monumenta Germaniae Historica, Scriptores Rerum Merovingi, III (1896), pp. 200-238, e di C. Künstle, Lipsia 1910.
Bibl.: H. Lesêtre, Sainte Géneviève, Parigi 1900; E. Vacandart, Sainte Géneviève de Paris, in Études de critique, IV, Parigi 1923; B. Krusch, Die Fälschung der vita Genovefae, in Neues Archiv, XVIII, i, p. 9 segg., cfr. XIX, p. 444 segg.; B. Kurth, Étude critique sur la vie de Sainte Géneviève, in Revue d'hist. ecclesiast., XIV (1913), riprodotto in Études Franques, Parigi 1923; L. Duchesne, in Biblioth. de l'École des Chartes, LIV (1893), p. 209 segg.