APOLLONIA, santa ('Απολλωνία, Apollonia)
Tra il 249 e il 250, come narra Eusebio di Cesarea (Hist. Eccles., VI, 41) in Alessandria d'Egitto scoppiò una sommossa popolare contro i cristiani, eccitata da un fanatico poetastro pagano. Tra gli altri fu presa una vecchia zitella di nome Apollonia; le furono divelti i denti, e venne preparato un gran fuoco per abbruciarla viva, se non pronunciasse delle bestemmie. Riuscita a liberarsi con un'astuzia dalle mani della plebe, si lanciò da sé tra le fiamme, ove morì; riteneva senza dubbio che il suicidio in quelle circostanze non fosse colpa. È venerata come martire il 9 febbraio, e invocata dai fedeli contro il mal di denti. Una Passione latina ha trasferito questo martirio in Roma sotto Giuliano l'Apostata (360-63).
Bibl.: Acta Sanctorum, II, Anversa 1657, p. 278 segg.; e 3ª edizione, Parigi 1866, p. 277 segg.