SANT'EUFEMIA d'Aspromonte (A. T., 27-28-29)
Paese della provincia di Reggio Calabria, sulle pendici NO. dell'Aspromonte, a 448 m. s. m. alla destra del torrente Torbido influente del Petrace. L'abitato è stato intieramente ricostruito dopo il terremoto del 1908, che lo distrusse, e si presenta a pianta regolare. La popolazione del comune (32,35 kmq.) era di 6289 ab. nel 1871, di 5888 nel 1881, 6285 nel 1901, 5911 nel 1921 (forte emigrazione), 6153 nel 1931, di cui 5104 radunati nel centro, gli altri sparsi nella campagna intensamente coltivata a oliveti verso nord ed est, boscosa (cedui di castagni) a ovest.
A sud il territorio si spinge sino ad occupare parte notevole dei Piani d'Aspromonte, sfruttati sinora per la pastorizia e l'agricoltura estiva (frumento, patate, ecc.): ma si stanno iniziando su questa parte del territorio lavori di bonifica e trasformazione agraria, con strada d'accesso e villaggio rurale.
Nella pineta all'estremo S., a 1900 m. circa di altezza, è un piccolo monumento commemorativo dello scontro in cui fu ferito Giuseppe Garibaldi il 29 agosto 1862. S. Eufemia ha una stazione ferroviaria della ferrovia secondaria che da Gioia Tauro per Seminara giunge sinora alla vicina (i km.) Sinopoli, altro grosso centro, del quale S. Eufemia fu già casale con S. Procopio e Acquaro.