SANT'ANGELO Lodigiano (A. T., 24-25-26)
Grosso centro della pianura lombarda, nella provincia di Milano, a una trentina di km. a SE. del capoluogo; sorge dove il Lambro Meridionale immette nel Lambro. L'insediamento è noto prima del 1000 dal suo castello (Cogozzo), rimaneggiato dai Visconti e danneggiato da un incendio nel 1911. Il territorio del comune, esteso 19,92 kmq. è coltivato a cereali e foraggio ed è tra i più ricchi della zona anche per ciò che riguarda l'allevamento e i prodotti che se ne ricavano. La popolazione è passata da 8691 ab. nel 1881, a 8880 nel 1911, a 9484 nel 1921, a 9678 nel 1931, ed è per la maggior parte riunita nel centro capoluogo. Sant'Angelo Lodigiano è unito da tramvia così con Pavia (22,4 km.) come con Melegnano, ed è inoltre servito da alcune linee automobilistiche.
Monumenti. - Il luogo, che conserva tuttavia qualche vecchia casa o torre o angolo pittoresco, deve la sua rinomanza particolarmente al castello degli Attendolo-Bolognini, imponente costruzione in cotto con torri angolari sorgente su vasto quadrato, edificata, circa la metà del Trecento, dai Visconti; e maggiormente fortificata, con un'alta torre mastra da Maria Regina della Scala, moglie di Barnabò Visconti, nel 1383. Passato a Francesco Sforza Attendolo, generale dei Veneti, nel 1452 il castello fu donato a Michele Matteo Bolognino, alla cui famiglia è rimasto attraverso le vicende dei secoli. Per cura degli eredi, il monumento è stato ampiamente restaurato al principio di questo secolo. Esso non contiene opere d'arte pregevoli, ma costituisce un esempio molto notevole di architettura cortese-difensiva dell'epoca.
Bibl.: Lodi e il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte, Lodi 1917; G. Pedrazzini-Sobacchi, Il castello di Sant'Angelo Lodigiano, Sant'Angelo Lodigiano 1920.