(lat. Samnium) Regione storica dell’Italia meridionale, che non ha avuto mai limiti ben definiti e non è stata mai, in epoca moderna, un’unità amministrativa. Corrispondeva originariamente al territorio abitato dai Sanniti, che oggi si estende su gran parte del Molise e sulle aree limitrofe dell’Abruzzo e della Campania. I confini erano approssimativamente segnati a nord dal fiume Sangro, a ovest dalla pianura campana, a sud dall’Ofanto e a est dal territorio frentano. Con la divisione augustea, il nome di S. (o di Sabina e S.) fu dato alla IV regione: essa comprese, oltre il S. vero e proprio, i territori dei Marsi, dei Peligni, dei Frentani, dei Marrucini, dei Vestini, degli Equi e dei Sabini. Anche oggi il S. abbraccia una regione quasi tutta montuosa che si sviluppa intorno al massiccio del Matese.
I Sanniti (lat. Samnites) erano un popolo italico di stirpe osca abitante il S. e le regioni adiacenti, costituito da tribù legate fra loro (Carecini, Pentri, Caudini, Irpini) e dai consanguinei Frentani. Secondo la tradizione più accreditata, erano di origine sabina e sarebbero giunti nel paese degli Opici, guidati da un toro, in seguito a una ‘primavera sacra’; un altro filone li considera di origine spartana. In latino sono designati anche con il termine Sabelli. Dopo aver occupato in Campania Capua (424 o 421 a.C.) e Cuma, i Sanniti, entrati in contatto con i Romani attraverso la valle del Liri, avrebbero stipulato un trattato di alleanza con Roma (354). Per i successivi rapporti con i Romani, le testimonianze antiche sono confuse e in molti casi si è dubitato della storicità e cronologia degli avvenimenti narrati. Secondo la tradizionale ricostruzione dei fatti, il conflitto con Roma si sarebbe svolto in tre fasi (guerre sannitiche: 343-41, 326-04, 298-90 a.C.) e avrebbe avuto nella vittoria sannita delle Forche caudine (321) e nei successi romani di Lautulae (315) e di Sentino (295) gli episodi bellici più significativi. Schieratisi al fianco di Pirro, fra il 272 e il 268 i Sanniti furono sottomessi dai Romani che si assicurarono il controllo del S. con le colonie di Benevento (268) e Isernia (263). Nella guerra annibalica, dopo la battaglia di Canne (216), i Sanniti passarono dalla parte cartaginese; durante la guerra sociale furono tra i più irriducibili antagonisti dei Romani; nelle lotte fra i partigiani di Mario e Silla, appoggiarono il primo, ma furono poi sconfitti nella battaglia combattuta a Roma presso porta Collina (82).
Linguisticamente i Sanniti costituiscono il gruppo meridionale (osco) della famiglia osco-umbra comprendente anche i Campani, i Lucani e i Bruzi. La lingua è documentata da iscrizioni, bolli laterizi, leggende monetali (databili tra il 4° e il 1° sec. a.C.) redatte nei caratteri di un alfabeto locale derivato da quello etrusco-campano.