SANGIOVESE
È uno dei vitigni da vino più diffusi in tutta l'Italia centrale: specialmente in Toscana, dov'è largamente coltivato per la produzione di ottimi vini rossi da pasto, il più noto dei quali va sotto il nome di Chianti (il Sangiovese non viene però quasi mai vinificato da solo, ma unito con altri vitigni, come il Canaiolo, il Trebbiano, la Malvasia, ecc.). È coltivato anche molto nella Romagna. Se ne possono distinguere almeno due sottovarietà: il Sangiovese (o Sangioveto) grosso (o dolce o gentile) e il Sangiovese piccolo (o forte). Il primo nella zona di Montepulciano (Siena) viene anche detto Prugnolo, e a Montalcino Brunello. Era già noto certamente nel Cinquecento (ne parla il Soderini nella sua Coltivazione toscana delle viti).
I principali caratteri ampelografici sono: tralci di color castagno, con internodî corti o medî. Germogli leggermente cotonosi, verde chiaro. Foglie medie trilobate o tavolta quinquelobate, con seni laterali abbastanza profondi, seno picciolare aperto; pagina inferiore quasi glabra; dentatura minuta, acuta. Grappoli medî, conico-piramidali, alati, non compatti; peduncolo corto, legnoso, pedicelli lunghi, verdi; acini più che medî, ovali, buccia pruinosa, nero-violacea, resistente; polpa molle, sugosa, di sapore semplice. Maturazione media. È vitigno mediamente vigoroso; preferisce esposizioni collinari, calde, anche se abbastanza elevate e terreni discretamente fertili. Germoglia piuttosto precocemente; si difende abbastanza bene dalle malattie crittogamiche. Dà produzioni abbondanti e regolari. Vinificato da solo, dà un vino un po' rude; mescolato con uve bianche, dà invece vini più delicati e armonici.