Pertini, Sandro
(propr. Alessandro) Politico (Stella, Savona, 1896 - Roma 1990). Iscritto al Partito socialista unitario nel 1924, nel dopoguerra fu tra gli animatori dell’antifascismo ligure. Fu condannato una prima volta nel 1925 e, nel 1927, subì un’ulteriore condanna per aver favorito l’espatrio di F. Turati in Francia, dove lo stesso P. poi si trasferì. Rimpatriò clandestinamente nel 1929 e nello stesso anno fu arrestato e condannato dal Tribunale speciale a 11 anni di reclusione; ne scontò 7 in carcere e fu poi confinato a Ponza e Ventotene. Liberato nell’ag. 1943, con P. Nenni e G. Saragat ricostituì il Partito socialista e combatté nella difesa di Roma a Porta S. Paolo. Nell’ott. 1943 fu arrestato dalle SS e condannato a morte, ma nel genn. 1944 evase dal carcere romano di Regina Coeli e si trasferì a Milano, dove fu tra i massimi dirigenti del Comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia e tra gli organizzatori dell’insurrezione dell’apr. 1945. Segretario del PSI fino al dic. 1945, direttore dell’Avanti! (1946-47, 1949-51), fu deputato alla Costituente, senatore (1948-53) e quindi deputato dal 1953. Sul terreno politico fu sostenitore dell’unità delle sinistre e dell’autonomia del PSI e avversario del centrosinistra. Presidente della Camera dei deputati (1968-76), fu eletto, dopo le dimissioni di G. Leone, presidente della Repubblica (1978-85), sostenuto da un largo schieramento che escludeva solo l’estrema destra. A differenza dei predecessori, diede del mandato presidenziale un’interpretazione particolarmente dinamica, pur nel rispetto dei limiti costituzionali, sia nella soluzione di alcune crisi di governo sia per alcuni interventi che trovarono particolare rispondenza nell’opinione pubblica. Tra i suoi scritti il memoriale Sei condanne, due evasioni (1970).