CAMASIO, Sandro
Scrittore nato a Torino nel 1884, fu dei non molti che in Italia si studiarono di trasportare sulla scena quella poesia cosiddetta crepuscolare, più o meno pallidamente fiorita negli ultimi anni dell'anteguerra (circa 1904-1915); quella che, dopo l'orgia dannunziana e le affermazioni di vita eroica, cantava l'impotenza a vivete, la soave mestizia dei voli falliti, la quieta rinuncia ai beni impossibili ad attingersi, la dolcezza delle mistenze grigie e provinciali, la rassegnazione alla mediocrità, ecc. Tipo, ormai raro, d'artista bohémien, e amico inseparabile di Nino Oxilia (v.), con cui scrisse le cose sue più note, egli ottenne un primo successo teatrale con la commedia La zingara, prescelta a un concorso della Società degli Autori, e rappresentata al teatro Carignano di Torino nel 1909, dalla compagnia Talli. Ma la commedia che, pure scritta dal C. in collaborazione con l'Oxilia, incontrò le più vive predilezioni del pubblico borghese, fu Addio, govinezza! Questa, messa in scena dalla stessa compagnia Talli al Teatro Manzoni di Milano, immediatamente si divulgò, per opera di molte altre compagnie, comprese le infime, in tutta Italia: è un'idillica e sentimentale rappresentazione della vita e degli amori studenteschi, soffusa di una lieve comicità che non ne soffoca, anzi ne rileva l'intima, nostalgica tenerezza. Fu tradotta e rappresentata anche in Spagna; in Italia, se ne trasse pure un'operetta, con musica del maestro Giuseppe Pietri, e una pellicola cinematografica.
Con Nino Berrini - che nel 1908 era stato suo collaboratore in una "rivista" satirica, Cose dell'altro mondo - egli scrisse pure una commedia, rappresentata al teatro Carignano di Torino nel 1913: L'amante del cuore.
L'anno 1913, nel fiore della giovinezza, il C. moriva ricoverato all'Ospedale Mauriziano di Torino. Nel 1918 il suo collaboratore Nino Berrini condusse a termine e fece rappresentare dalla Stabile di Genova un'ultima commedia lasciata incompiuta dal C., I tre sentimentali: che pure fu, in seguito, ridotta per cinematografo.
Il C. aveva anche pubblicato poesie liriche, tuttora disperge: col titolo Faville uscì invece nel 1921 a Torino una raccolta di scene e bozzetti.