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SANDAWE

di Carlo Tagliavini - Enciclopedia Italiana (1936)
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SANDAWE

Carlo Tagliavini

. Lingua parlata da circa 20.000 individui nel territorio di Kilimatinde, nel Tanganica. Quantunque contornato da tre lingue bantu (gogo, limi e itangi) e da due probabilmente camitiche (tatoga, che appartiene al gruppo "nilotico-camitico" del Westermann [cfr. I, p. 765], e mbulunge, del gruppo "nilo-equatoriale" del Delafosse [v. sudanesi, lingue]), il sandawe si differenzia profondamente da tutte le lingue vicine.

Nella fonetica presenta tre suoni avulsivi uno dentale, uno cerebrale e uno laterale, che ricordano quelli dell'ottentotto (cfr. XXV, pp. 775-76) e presenta anche dei toni musicali (per lo meno tre). Nella morfologia si nota la mancanza di prefissi e invece una ricca messe di suffissi. Importante la presenza del genere grammaticale abbastanza sviluppato (p. es., !'ane "suocero", femm. !'ane-su; //ño "ragazzo", femm. //ño-su; so "essa"). Nella sintassi vige la regola "regens sequitur rectum" che discorda dalle principali regole di sintassi bantu e camitica (p. es., tamitsu //ño sa haba "donna bambino essa partorire - la donna ha partorito un bambino") ma concorda con l'ottentotto.

Le speciali caratteristiche del sandawe indussero il Trombetti, già nel 1910, dopo uno studio condotto sugli scarsi materiali che allora erano pubblicati, ad affermare recisamente la parentela di questa lingua con il lontano ottentotto. Indipendentemente dal Trombetti, Otto Dempwolff, su materiali molto più ampî e sicuri raccolti sul posto, giungeva alla medesima conclusione, in un libro pubblicato nel 1916. L'appartenenza del sandawe alla famiglia dell'ottentotto (chiamata anche famiglia khoiń) è ormai comunemente ammessa dagli africanisti (v. XXV, pp. 775-76).

A. Trombetti, La lingua degli Ottentoti e la lingua dei Wa-Sandawi, Bologna 1910 (Rend. R. Acc. sc. ist. Bologna); id., Elementi di glottologia, ivi 1922, p. 42 segg. (importante); O. Dempwolff, Sie Sandawe. Linguistisches und ethnographisches Material aus Deutsch-Ostafrika, in Abhandl. d. hamburgischen Kolonialistituts, XXXIV, Amburgo 1916 (fondamentale per avere nozioni sulla lingua).

Vedi anche
Boscimani Popolazione dell’Africa sud-occidentale che fa parte, antropologicamente, del gruppo pigmeo steatopigide; trae il nome dall’olandese boschjesman «uomo della boscaglia» dato dai coloni olandesi ai gruppi di cacciatori e raccoglitori insediati all’interno e nei territori circostanti il deserto del Kalahari. ... Africa Uno dei continenti, congiunto con l’Eurasia mediante l’istmo di Suez fino all’anno 1869, quando l’istmo fu tagliato per la costruzione del canale omonimo.  ● Originariamente detta Libye (lat. Libya), l’Africa cominciò a essere considerata un continente a parte solo a partire dal 4° sec. a.C. Più tardi, ... Amburgo (ted. Hamburg) Città della Germania (1.743.627 ab. nel 2006; 2.549.338 ab. considerando l’intera agglomerazione urbana); costituisce amministrativamente un piccolo Land. Sorge a circa 100 km dal Mare del Nord, sulla riva destra dell’Elba alla confluenza dell’Alster, che si allarga in due bacini (Binnen-Alster ...
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