SANDALO
. Antichità. - I Greci conobbero una grandissima varietà di calzature (molti sono i nomi, molte le figurazioni sui monumenti; non sempre è possibile stabilire la corrispondenza fra i nomi e le rappresentazioni figurate). Fra la scarpa (ἐμβάς) e la semplice suola (ὑπόδημα, in senso stretto) vi erano diversi tipi intermedî, dei quali il più caratteristico è il sandalo (σάνδαλον, σανδάιον), una suola tenuta aderente al piede da una striscia di cuoio (ζυγός), che copriva le dita. Era la calzatura usuale delle donne. Presso i Romani tanto gli uomini quanto le donne calzavano, quando uscivano di casa, le scarpe (calcei, semplici i maschili, di pelle fine e variamente colorata quelli femminili); in casa invece usavano i sandali (soleae, o sandalia), che eran tenuti fermi con striscioline di cuoio (habenae, amenta, obstragula) che passavano fra dito e dito. Quando si era invitati a un banchetto, entrando in casa si sostituivano i calcei con le soleae; nel momento di adagiarsi sul letto tricliniare, anche le soleae venivano tolte e custodite dallo schiavo che ognuno, di solito, portava con sé al convito.
Medioevo ed età moderna. - Nel Medioevo i sandali rimasero soprattutto nell'uso ecclesiastico (v. appresso), ma anche quali calzature di tipo popolare, assumendo talvolta quasi la forma di pantofole, tal'altra quella di scarpette aperte bassissime, tenute al piede da uno o due nastri o cinghiette (è la foggia che più s'avvicina a quella odierna). Non è raro vedere menzionati, negl'inventarî, sandali lussuosi, di stoffa ricca, preziosamente adorni. Ma il loro uso è sempre piuttosto limitato in confronto agli altri tipi di calzatura. Un'eccezione è costituita dai sandali delle elegantissime, all'epoca del direttorio, che venivan0 calzati sui piedi nudi, ornati con pietre preziose, trattenuti da delicate bandelettes. Attualmente i sandali di cuoio, o anche dì stoffa, di fibra, ecc., vengono portati soprattutto dai giovanissimi, specie d'estate, ed anche, variamente adorni, dalle donne. Il loro uso perdura su più vasta scala nelle regioni africane, nell'America Meridionale, in Oriente.
Liturgia. - Nella liturgia cattolica i sandali sono usati dai vescovi, e dagli altri prelati che hanno diritto ai "pontificali" (abati, ecc.), soltanto durante la messa pontificale e altre funzioni con essa collegate. Sono bassi, a forma di pantofole, con la sola parte sottostante di cuoio, mentre la parte superiore è di seta variamente ricamata; il colore della seta è quello del paramento liturgico della giornata. I sandali sono impiegati solo nel rito latino, mentre le chiese orientali ne ignorano l'uso. L'impiego dei sandali nella liturgia è attestato chiaramente fino dai secoli V-VI, ma come indumento comune ai chierici. Solo verso il sec. X essi appaiono riservati particolarmente ai vescovi; contemporaneamente, o poco dopo, divennero d'uso comune per gli abati di grandi istituti, si ha anzi attestazione del permesso concesso già nel 757 da papa Stefano III all'abate Fuldrado di S. Dionigi di portare questo indumento.