SAN PROSPERO (A. T., 24-25-26)
Villaggio dell'Emilia (prov. di Modena), di carattere rurale, sorgente nella bassa pianura, sulla destra del Secchia, a 22 m. s. m. e a 20 km. da Modena. Ha due belle chiese e numerose ville nei dintorni. La sua storia è legata con quella dell'abbazia di Nonantola, dalla quale dipesero le terre che costituiscono S. Prospero. Il comune, tutto in pianura, misura 34,43 kmq. ed è ben coltivato e assai produttivo: dà foraggi, cereali, ortaggi, canapa, ottima frutta, uve da cui si ricavano vini pregiati. Sviluppato l'allevamento del bestiame e diffusa l'industria dei latticinî. Altra industria, che però ha avuto momenti di dura crisi, è quella del truciolo. Staggia, la maggiore delle frazioni del comune, è stazione della ferrovia Modena-Mirandola. La popolazione complessiva, che nel 1921 era di 5056 ab., nel 1931 raggiungeva i 5670 ab. (di cui 407 a S. Prospero).