SAN PEDRO, Diego de
Scrittore spagnolo, fiorito nella seconda metà del sec. XV. Si hanno scarse notizie intorno alla sua vita: forse di origine israelita, fatti gli studî di baccelliere, risulta soltanto che fino dal 1453 e per molti anni ancora stette al servizio di Pedro Girón, maestro di Calatrava. Con il Tratado de amores de Arnalte y Lucenda (1491) e la Cárcel de Amor (1492), il S. P. ha assimilato alla letteratura spagnola la tecnica novellistico-psicologica e ha dato il più decisivo impulso all'arte del romanzo sentimentale.
La prima novella svolge il tema dell'amore tra sentimentale e cavalleresco di Arnalte per Lucenda: il primo ottiene la promessa dell'altra; ma un suo amico, Cerso, a cui egli si era confidato, finisce con lo sposare Lucenda: da ciò un duello mortale fra i due contendenti e il rifugio di Lucenda nella clausura monastica. Nel secondo romanzo, pur continuandosi la stessa atmosfera appassionata, il racconto è più ampio e più articolato, e nella sua architettura accoglie inoltre elementi allegorici, lontana derivazione del Roman de la Rose: nella Cárcel de Amor, dove l'autore è guidato dal Disio, ufficiale di Eros, vive nei peggiori tormenti Leriano, il figlio del duca di Macedonia, amante di Laureola, figlia del re di Gaula. La narrazione sviluppa il seguito di questi amori, tutti infelici, attraversati dalla cattiveria umana, dal punto d'onore, dalla cecità della passione e culminanti nella tragedia finale. Così il S. P. ha modo di anatomizzare il sentimento amoroso nei suoi aspetti solitarî e inappagati, elaborando una sottile, acuta, quasi esasperante psicologia della passione; i suoi precedenti più diretti vanno ricercati nella Fiammetta del Boccaccio, il libro che inaugura il genere, con richiami, anch'essi consapevoli, dalla Storia dei due amanti di Enea Silvio Piccolomini e dalla Estoria de los dos amadores di Rodríguez de la Cámara. La diffusione fu grandissima: la prima novella ebbe traduzioni in Francia (Herberay des Essarts), in Italia (B. Maraffi), in Inghilterra (C. Holyband e L. Lawrence); la seconda influì per qualche scena sulla Celestina e non mancò di prestare qualche colore agli episodî sentimentali del Quijote (Marcella e Grisostomo; Luscinda e Cardenio), divenendo presto, attraverso numerosissime edizioni spagnole e straniere, il "breviario dell'amore cortese".
Il S. P. ha scritto inoltre qualche poesia sparsa, e il Desprecio de fortuna, un poemetto in cui rinnega le sue novelle anteriori.
Ediz. e ibbl.: Cárcel de Amor, ed. R. Foulché-Delbosc, in Bibl. hispan., XV (1904); Arnalte y Lucenda, ed. R. Foulché-Delbosc, in Rev. hisp., XXV (1911); M. Menéndez y Pelayo, Orígines de la novela, I, Madrid 1905.