SAN PAOLO (Saint-Paul; A. T.,1-2-3)
I due isolotti di San Paolo e di Amsterdam (v.) sono situati a 38° lat. S. e a 75° long. E., a 80 km. l'uno dall'altro, ad eguale distanza dal Capo 'di Buona Speranza e dall'Australia. Con decreto del 24 novembre 1924 della repubblica francese sono stati assegnati amministrativamente al Madagascar.
Queste terre australi sono di origine vulcanica e le sorgenti termali vi sono numerose. San Paolo è il tipo più caratteristico dei vulcani insulari, il cui cratere dal bordo spezzato è stato invaso dalle acque del mare. Le navi sono perfettamente al riparo in questo vasto bacino di acqua tranquilla, di 1600 m. di diametro, circondato da una specie di bastione circolare scosceso; ma l'accesso dell'ancoraggio è spesso difficile.
La scoperta di questi isolotti risale, a quanto pare, al viaggio di Magellano, ma essi non sono stati ben conosciuti che dopo il viaggio del governatore A. Van Diemen nel 1633. Vi fu un primo tentativo di occupazione nel 1843. La missione scientifica francese, diretta dall'ammiraglio Mouchez, venuta a osservare il passaggio di Venere nel 1874, ha studiato la struttura geologica di San Paolo, la cui presa di possesso definitiva da parte della Francia avvenne nel 1892. Il piccolo gruppo è flagellato in ogni stagione dai grandi venti dell'ovest e costantemente circondato da nebbie. La vegetazione si compone di muschi, licheni e cavoli giganti. Gli uccelli di mare vi pullulano e i pinguini sono innumerevoli. Le due isole sono disabitate, ma possono offrire all'industria delle grandi pesche risorse preziose. Le balene, le foche da pelliccia, gli elefanti di mare sono abbondantissimi in tali paraggi e il grande valore industriale dei prodotti forniti da queste specie animali ha fatto sorgere fruttuose imprese pescherecce e di caccia.
Bibl.: Ch. Velain, Saint-Paul et Amsterdam, in Annales de Géographie, 1893; Aubert de La Rue, Voyage d'exploration dans les mers australes, in Revue de Géographie physique, 1929.