SAN LUIS (A. T., 160-161)
LUIS Città dell'Argentina, capoluogo dell'omonima provincia, con circa 19.000 ab. (1932); fondata nel 1596 da Martín de Loyola, governatore del Chile, sorge in una fertile piana ben coltivata, a 709 m. s. m., presso l'estremità sud-occidentale (Punta de los Venados) della Sierra de San Luis. La città ha pianta regolare con ampie vie e piazze di cui le principali sono la Plaza Pringles, dove sorge la chiesa parrocchiale e il Colegio Nacional, e la Plaza Independencia su cui si affacciano alcuni importanti edifici pubblici (Casa de Gobierno) e la chiesa di San Domingo. Posta sulla ferrovia Buenos Aires-Mendoza (a 789 km. dalla capitale), San Luis è centro commerciale e importante mercato agricolo cui affluiscono i prodotti (legno, bestiame, minerali) della prossima Sierra e della vasta pianura circostante.
La provincia di San Luis. - La provincia si allunga a forma di rettangolo nel senso dei meridiani fra 31° 54′ e 36° lat. S. su una superficie di 75.467 kmq.; la limitano a N. la provincia de la Rioja, a NE. ed E. quella di Córdoba, a SE. e S. quella de la Pampa, a O. quella di Mendoza, a NO. la provincia di San Juan. La parte nordorientale appartiene alle Sierre Pampeane, di cui rientra nel territorio una diramazione - la Sierra de San Luis - che raggiunge i 2130 metri ed è formata da rocce cristalline (graniti, gneiss, micascisti), coperte spesso da terreni sedimentarî più recenti. Tutto il restante territorio è una sconfinata pianura semiarida, coperta da graminacee e da arbusti, che si stende a un'altezza dai 400 ai 600 m. Il clima è arido, con estati calde e inverni rigorosi; la temperatura media annua si aggira sui 16-18° e aumenta da E. verso O., con forti escursioni annue e diurne. Scarse ovunque sono le precipitazioni, che diminuiscono da NE. a SO. e sono di 600 mm. nella Sierra, da 400 a circa 200 mm. nella pianura. I pochi corsi di acqua, provenienti dalla Sierra, per la forte evaporazione s'impregnano di sali, appena giunti nella pianura, perdendosi in stagni salati; ampie zone sono quindi prive di deflusso al mare. Il Rio Desaguadero, ricco di acque, lambisce a O. la provincia formando il confine con la provincia di Mendoza. Notevoli le ricchezze del sottosuolo, che solo in parte vengono sfruttate; tra i minerali metallici, hanno importanza le miniere di volframio e di vanadio. Si estraggono inoltre pietra da costruzione e onice (La Toma). Ma risorsa principale della provincia è l'allevamento del bestiame, che alimenta una notevole esportazione verso il Chile: nel 1930 il patrimonio zootecnico ascendeva a 700.000 bovini, 530.000 pecore e 450.000 capre; numerosi inoltre i cavalli e i suini. Per l'aridità del suolo le colture sono limitate alle valli della Sierra e alla zona meno povera di acque della pianura; si coltivano cereali e mais, alberi da frutta e vite, ma soprattutto alfalfa che è la coltura principale.
La popolazione della provincia, che al censimento del 1914 contava 116.266 ab., secondo la stima del 1932 si calcola sia di 171.059 ab. con una densità di 2,3 abitanti per kmq.; la popolazione si addensa nelle valli della Sierra San Luis e ai piedi di questa e diminuisce da N. a S. La regione a sud del 34° parallelo è semideserta. Oltre al capoluogo si ricordano Villa Mercedes, sulla sponda sinistra del Río Quinto, il maggior centro della provincia per numero di abitanti (30.000) e importante nodo ferroviario, e San Francisco ai piedi della Sierra. La provincia è attraversata dalle varie linee che uniscono Buenos Aires a Mendoza con diramazioni a Villa Mercedes per Villa Dolores (224 km.) e per Río Quarto (123 km.).