SAN JUAN de Cuyo (XXX, p. 721)
All'annottare del 15 gennaio 1944 la città argentina fu scossa da un terremoto che causò vastissime distruzioni nell'abitato con la morte di 14.000 persone. Il moto tellurico, di origine tettonica, si ritenne dovuto ad una frattura inversa in direzione circa NNE, con epicentro a circa 7 km a N della città. Mentre le costruzioni di cemento armato resistettero bene e quelle di muratura abbastanza bene, la maggior parte delle case, fatte di mattoni di argilla seccati al sole, fu rasa al suolo seppellendo gli abitanti. L'opera di ricostruzione fu affidata ad un organo tecnico appositamente creato sotto il nome di Consejo de Reconstrucción de San Juan, il quale elaborò anche uno speciale regolamento edilizio antisismico normativo per tutti i lavori da eseguire nella zona.
Tra gli edifici più notevoli della nuova San Juan sono le sedi delle varie banche, la posta centrale, il palazzo del governo, la cattedrale.
La popolazione, che nel 1944 era di 69.000 ab. riprese rapidamente ad aumentare, dopo il disastro, raggiungendo gli 82.400 nel 1947 e i 94.500 secondo l'ultimo censimento del 1960.
La provincia di San Juan. - Nel censimento del 1960 si annoverarono 370.900 abitanti (di cui 18.500 stranieri). È continuato lo sviluppo industriale specialmente nel settore vitivinicolo. Dalle 303.000 t di uva e 2.300.000 ettolitri di vino prodotti nel 1949 si è passati nel 1959 a 520.000 t di uva e 4.100.000 ettolitri di vino. Notevole è stato anche l'incremento della olivicoltura e della frutticoltura. Nella località di Chimbas, presso San Juan, si impiantò nel 1949 una fabbrica di carburo con forni per 13.000 kW la cui produzione copre l'80% del fabbisogno nazionale.